Di pane o di patate, di zucca o di castagne, di spinaci o di barbabietola, dolci o salati, in brodo o asciutti: gli Gnocchi sono i protagonisti di molti primi piatti che caratterizzano il nostro Paese. Questa pietanza nutriente e gustosa è celebrata, oggi, del Calendario del Cibo Italiano: sarà Susanna Canetti del blog Afrodita’s Kitchen a parlarci di loro nel suo post ufficiale. Io vi lascio una ricetta semplice per gustarli al meglio: Gnocchetti Verdi di Spinaci alle Vongole Veraci!
Il nome “gnocchi” sembra derivare dal longobardo “knohha” (nocca, nodo): si trattava di una ricetta semplicissima, ottenuta impastando farine di vario tipo, grossolanamente macinate, con poca acqua e sale; l’impasto veniva diviso in piccoli pezzi e lessato in acqua bollente. La semplicità della ricetta ha fatto sì che gli gnocchi si diffondessero ben presto anche nel nostro Paese, diventando un piatto caro alla gastronomia nazionale, dalla cucina contadina a quella di corte, soprattutto nel Nord Italia. Massimo Montanari ricorda come già i cuochi rinascimentali li cucinassero: Bartolomeo Scappi, cuoco italiano del Cinquecento, cita la ricetta dei “maccaroni, detti gnocchi, fatti con fiore di farina, mollica di pane e acqua bollente, su la gratacascio, allessati, coperti di agliata”. In effetti, all’epoca gli gnocchi erano noti proprio con il nome di “maccaroni” (da “maccare”, “ammaccare”, ossia impastare), come testimonia Calandrino, protagonista di una novella del Boccaccio, che descrive il paese del Bengodi nel quale figurano gigantesche pentole di maccheroni rovesciate su montagne di formaggio grattugiato, o come si racconta anche nell’autobiografia di Giacomo Casanova, dove a coprire la Bibbia nella quale è stato nascosto il catenaccio che gli servirà per fuggire dalla prigione ai Piombi vi sono proprio due vassoi di maccheroni (gnocchi) burro e formaggio.
Solo molto dopo la scoperta dell’America la patata è divenuta la protagonista indiscussa degli gnocchi/maccheroni, modificando inevitabilmente la ricetta originale: con la presenza delle patate, gli gnocchi assumono il sapore dolciastro a cui oggi siamo abituati. Oggi, permangono ancora alcune versioni più simili alle ricette medievali (pensiamo ai canederli, a base di pane, o ai pizzoccheri, ottenuti con farina di grano saraceno), mentre accanto all’attuale classico gnocco di patate si sono aggiunte varianti che ad esse uniscono ad esempio spinaci, barbabietola, zucca, castagne e persino ricotta.
Le patate più adatte alla preparazione degli gnocchi sono quelle a pasta bianca, farinose e piuttosto stagionate, che contengono una maggior quantità di amido e che permettono di ottenere una purea più fine e priva di grumi. Vietato utilizzare le patate novelle, la cui pasta è troppo acquosa e richiederebbe una dosa elevata di farina al momento della lavorazione: un’eccessiva quantità di farina renderebbe gli gnocchi gommosi e duri. La farina, che si amalgama alle patate una volta tiepide, è solitamente quella di grano tenero, ma anch’essa può essere soggetta a variazioni.
Una distinzione doverosa va fatta tra gli “gnocchi” e gli “gnocchetti”: mentre i primi sono caratterizzati dalla classica rigatura, i secondi si presentano lisci.
- 400 gr. di patate farinose (a pasta bianca)
- 100 gr. di spinaci freschi
- 100 gr. di farina 00 + quella per infarinare
- sale
- 750 gr. di vongole fresche
- 1 spicchio d’aglio
- 1 mazzetto di prezzemolo
- ½ bicchiere di vino bianco
- olio extravergine di oliva
- Spurgate le vongole in acqua salata per un paio d’ore.
- Lessate le patate con la buccia in acqua salata e cuocetele per circa 40 minuti a partire dall’ebollizione, quindi sbucciatele e fatele raffreddare.
- Nella stessa acqua sbollentate gli spinaci, precedentemente lavati, per circa 10 minuti, quindi scolateli benissimo, strizzateli e tagliateli finemente al coltello.
- Quando le patate saranno fredde tritatele utilizzando uno schiacciapatate e raccoglietele in una ciotola capiente; unitevi gli spinaci, la farina ed un pizzico di sale ed impastate bene fino ad ottenere un impasto liscio, quindi formate un panetto rettangolare molto schiacciato ed infarinatelo ancora. Dal panetto ritagliate dei filoncini lunghi e cilindrici, dal diametro di circa 2 cm, operando sul piano di lavoro ben infarinato e, usando la spatola o il coltellino, ritagliate dei pezzetti di impasto lunghi circa 2 cm. Arrotolate ogni gnocchetto formando delle palline con il palmo delle mani, infarinate ancora e premete leggermente al centro di ogni pallina con un dito dando una forma leggermente schiacciata, per agevolare la cottura, quindi teneteli da parte, in fresco.
- Mettete sul fuoco una casseruola con abbondante acqua.
- Nel frattempo, preparate il sugo: ponete una padella capiente sul fornello a scaldare, senza olio; una volta calda versateci le vongole ben spurgate ed unite due dita di acqua fredda, quindi coprite (il contrasto tra la pentola bollente e l’acqua fredda creerà il vapore che farà aprire i gusci delle vongole, e le vongole prima si aprono e più restano morbide). Dopo due minuti spegnete il fuoco, sgusciate le vongole (lasciatene col guscio solo qualcuna) e tenetele da parte; filtrate il loro liquido eliminando eventuali residui di sabbia e conservate anch’esso.
- Nella stessa padella scaldate l’olio con uno spicchio d’aglio ed i gambi del prezzemolo; unitevi il liquido di cottura delle vongole e, quando il sughetto sarà ristretto ed addensato, aggiungete le vongole, unite il vino bianco, lasciate evaporare, quindi spegnete il fuoco ed eliminate l’aglio e i gambi del prezzemolo.
- Quando l’acqua sarà bollente salatela, lessatevi gli gnocchetti e prelevateli con una schiumarola non appena saliranno a galla; poneteli direttamente nella casseruola con il sugo di vongole, fateli saltare giusto un attimo, unite le foglie di prezzemolo precedentemente tritate e serviteli subito.
Bibliografia:
A. Capatti – M. Montanari, La cucina italiana, 1999, Editori Laterza
G. Casanova, Storia della mia vita, 2003, Distribooks Incorporated
G. Boccaccio, Il Decamerone, 1351, Firenze
AA. VV., Canederli, gnocchi e gnocchetti, 2011, Edizioni Demetra
E. Valli, Le cento migliori ricette di gnocchi e gnocchetti, 2013, Newton Compton Editori
A. Barbagli – S. Barzini, Pasta fresca e gnocchi, 2010, Giunti Editore
http://www.dissapore.com/
https://premiatetrattorieitaliane.com
Enrica dice
Spinaci e vongole..non ci avrei mai pensato! Son super deliziosi Sara! Complimentisissimi!!!
pixelicious dice
Grazie mille Enrica… Sei sempre carinissima!! :*
Giuliana dice
Non so se sono riuscita a commentare, mi era comparsa una scritta strana e allora te lo riscrivo qui. Questi gnocchi sono irresistibili! Complimenti Sara!
Irene dice
Belli Sara, mi piacerebbe assaggiarli! Se aggiungo del pomodoro? Il mio compagno vuole sempre tutto con il sugo…
pixelicious dice
Ma grazie Irene! Beh mica male anche con il pomodoro… Magari si perde un po’ la delicatezza del piatto. Perchè non trovate un compromesso? Magari fai un sugo leggero con i pomodori freschi, li peli e li sbollenti insieme alle vongole… Che dici, si accontenterebbe? 😉
Grazie di essere passata! Un bacione
Susanna dice
Gnocchetti di spinaci con le vongole…direi un connubio perfetto!!! Poi se me li presenti con queste foto, non possono che farmi una gran gola!
Grazie per il contributo
pixelicious dice
Grazie di cuore Susanna del tuo commento! 🙂
Camilla dice
I gnocchetti verdi sono i miei preferiti, gustati poi con le vongole, immagino già il profumo e sapore! 😛
pixelicious dice
Ma grazie Camy! Adoro gli gnocchi, e questa versione è molto particolare… Ed è vero, con le vongole si sposano a meraviglia! 😉