Non sarà una ricetta innovativa, ok, ma è una ricetta della mia adorata nonna Lilia e per me è davvero speciale. In realtà i primissimi ricordi che ho, legati a questa torta, non sono proprio positivi: un lontano pomeriggio di giugno, tra il 1987 e il 1989 (non ricordo), all’asilo, arrivai tutta felice con il dolce preparato danna nonna. Era il mio compleanno, e non vedevo l’ora che arrivasse il momento della merenda e della festa con gli amichetti. Ma la festa durò poco: al momento della torta, tutti i bimbi storsero il naso e quella torta all’ananas rimase quasi intonsa. Piansi, piansi disperata: io non avevo portato cioccolato né panna, ma ananas. Questo fatto mi è rimasto dentro per un bel po’… Ma la nonna ci vedeva lungo e, come per il castagnaccio, sapeva già che un giorno, prima o poi, quel dolce mi sarebbe piaciuto. Forse non immaginava, però, che a distanza di quasi 30 anni io l’avrei riproposto con così tanto piacere nel mio foodblog 😛
La Torta Rovesciata all’Ananas della mia nonna Lilia è un’altra delle poche ricette che la mamma, da qualche parte, aveva conservato. E così, un pomeriggio di poche settimane fa, su mia richiesta, arriva il watsappino:
“Ecco la foto… Ci leggi?”
“ Più o meno… Ma che cos’è lo ‘zucchero per crem caramel’?”
“ E’ il fondo teglia che poi una volta capovolto sarà la superficie del dolce.”
“ Mamma, il crème caramel è un dessert. Lo ‘zucchero’ si chiama caramello!”
“ Sì ma io lo chiamo così perché lo chiamava così LEI.”
E insomma, diciamo che pur essendo una ricetta molto semplice, ci ho un po’ rimesso le mani, “traducendo” la ricetta in base alle mie esigenze… Ad esempio l’ananas: mia nonna usava quello sciroppato, io rigorosamente quello fresco. Ma la ricetta è la sua.
Un’ultima cosa: a me l’ananas fa molto Natale. Nella mia famiglia non siamo molto ligi alla tradizione, ammetto, e il pranzo di Natale (il solo pasto di “festa” in cui ci riuniamo durante tutto il periodo natalizio) è di solito un’accozzaglia di cose, buone eh, per carità, ma assemblate per esigenza e non certo per tradizione: la mamma fa i crostini col salmone affumicato, la zia fa il risotto coi porcini che lo zio trova nel bosco, poi si portano i cannelloni presi freschi al pastificio, la nonna Cesarina prenota le bistecche buone dal macellaio e lo zio le fa sulla brace, mia cugina fa i cantucci e i ricciarelli e io il tiramisù; segue frutta, rigorosamente fette di ananas messe in un piatto, sormontate da fette di arancia, a loro volta sormontate da fette di kiwi, a loro volta sormontate da chicco d’uva… stop). Insomma, tutto questo per dirvi che l’ananas è un frutto “scomodo”, come dire, per noi che siamo in due, e lo acquistiamo raramente anche se ci piace: una volta aperto lo metti in frigo, poi una sera te lo dimentichi, la sera dopo sei fuori a cena… E l’ananas va buttato. Ecco perché finisce che lo mangio quasi solamente durante il pranzo di Natale. Ecco perché a me l’ananas ricorda il Natale. Ed ecco perché ho deciso di preparare la torta rovesciata all’ananas della nonna Lilia per “festeggiare”, diciamo così, il Natale, o meglio per inaugurare la mia serie di ricette natalizie.
INGREDIENTI (per uno stampo rotondo, diametro 27 cm)
220 gr. di fruttosio (o 250 gr. di zucchero)
7 fette di ananas spesse 1 cm
50 gr. di gherigli di noci
4 uova
180 gr. di burro
2 cucchiai di Vin Santo
300 gr. di farina 00
15 gr. di baking powder (lievito non zuccherato né vanigliato)
PREPARAZIONE
Versate in un pentolino 100 gr. di fruttosio (o 110 gr. di zucchero) insieme con mezzo bicchiere d’acqua calda, ponete sul fuoco e lasciate cuocere a fuoco medio, facendo roteare la pentola affinché lo zucchero (o il fruttosio) si distribuisca uniformemente sul fondo. Per non rovinare il caramello, non mescolate assolutamente ed attendete pazientemente che il fruttosio (o zucchero) si fonda, che inizi a bollire e che assuma il caratteristico colore ambrato del caramello (non esagerate eh, che se scurisce troppo significa che sta bruciando, ed il sapore cambierà totalmente!); semmai, ogni tanto alzate la pentola dal fuoco e fate roteare. Una volta pronto (circa 15 minuti in tutto), versate il caramello nello stampo generosamente imburrato (ah, a proposito: essendoci il caramello, meglio non usare uno stampo a cerniera o potrebbe fuoriuscire!).
Affettate l’ananas a fette spesse poco meno di 1 cm, aiutandovi con un coppapasta delle giuste dimensioni eliminate il torsolo internamente senza intaccare le fette ed eliminate la buccia. Ponete le fette di ananas sul caramello, sul fondo della teglia, l’una vicina all’altra e “riempite” i buchi con i gherigli di noce interi o spezzettati grossolanamente.
Adesso preparate l’impasto: in una ciotola sbattete le uova con i restanti 120 gr. di fruttosio (o 140 gr. di zucchero), unite il burro fuso ed il Vin Santo, quindi, a parte, setacciate la farina con il lievito ed amalgamate gli ingredienti secchi a quelli umidi fino ad ottenere un composto omogeneo. Versate delicatamente il preparato nella teglia, livellate la superficie, quindi cuocete a 180° C per circa 40 minuti, coprendo con della carta stagnola se la superficie (o meglio, il fondo 😛 ) dovesse dorarsi troppo. Fate raffreddare bene, quindi sformate il dolce e capovolgetelo su di un piatto da portata, irrorando con il caramello/fondo di cottura.
zia Consu dice
Anch’io ho dei bellissimi ricordi legati a questa torta..un po’ meno traumatici dei tuoi, però 😛 Da piccola mia mamma la faceva sempre quando avevamo ospiti e ti garantisco che non avanzava mai 😛 Me la sono regalata anche per un mio compleanno e la tua versione è molto simile alla mia ma al posto delle noci mettevamo le ciliegie candite ^_^
Buon we Sara <3
Sara dice
Ciao Consu! Ehehhe ricordi di bimba, che vuoi farci… Menomale sono cresciuta bene lo stesso, adesso preferisco di gran lunga questa torta ad una pannosa e cioccolatosa! E avrei tanto voluto essere tra gli ospiti di tua mamma, così avrei assaggiato la vostra versione… Che buona dev’essere anche con le ciliegie!
Buon weekend anche a te, un bacino! <3
tizi dice
sara, meglio un ricordo un po’ traumatico che non averne affatto! per quanto mi riguarda la prima torta all’ananas che ho mangiato è quella che ho fatto un paio di anni fa con le mie manine! a casa mia di dolci fatti in casa se ne vedevano sì e no due l’anno (leggi = torte coi becchi e castagnaccio). mi piace l’idea di aggiungere vin santo e noci all’impasto, non li ho mai messi prima ma proverò la tua versione! un abbraccio grande grande e a presto, passa un bellissimo weekend 🙂
Sara dice
Ciao Tizi cara! Ma non ti credere eh, io vivo dei ricordi legati alla nonna materna, ma a casa mia è sempre stato come a casa tua… Mia mamma neanche il castagnaccio! 😛 La nonna il Vin Santo lo metteva dappertutto, un goccino non disdegna 😉
Buon weekend anche a te, un bacione! :*