Mazzancolle al Moscow Mule (con Lime, Zenzero, Vodka e Gelatina di Ginger Beer)
Nuovo mese, nuova sfida MTC (la numero 69), nuova vincitrice: la Giulia di Alterkitchen! Una vittoria meritata, la sua, e un’idea travolgente quanto insana: la Cucina Alcolica è ciò su cui dovremo lavorare! Non è un’idea geniale, la mia, ma comunque piacevole anche per il palato di chi è poco avvezzo ai cocktail (leggi: mia madre): ecco a voi le Mazzancolle al Moscow Mule (con Lime, Zenzero, Vodka e Gelatina di Ginger Beer)!
Partiamo dall’inizio: in principio fu la Piña Colada, quanto di più dolce e meno dissetante esista nella storia dei cocktail. Sarà che la dolcezza della crema di cocco e del succo d’ananas ultrazuccherato camuffava il rum, ma mi piaceva molto. Poi è iniziata l’era del Tenax (nota discoteca fiorentina) al venerdì sera, e la bevuta compresa nell’ingresso era per me rigorosamente vodka alla pesca e lemon soda (ha un nome che ignoro, forse, questo cocktail? In ogni caso, idem come sopra). Poi un bel giorno sono cresciuta ed ho scoperto il Long Island. Ragazzi, quanto lo adoravo… Credo sia uno dei cocktail più difficili da fare, quando ne bevevi uno ben fatto era quasi un’esperienza mistica: non ci si credeva. 5 liquori diversi (vodka, gin, tequila, rum bianco e triple sec), succo di limone, una spruzzata di cola e via: eppure, se ben fatto, il Long Island ricorda non una micidiale miscela esplosiva ma, pensate un po’, il tè freddo! Long Island Iced Tea è infatti il nome completo mica a caso. Ma quando vai in su con l’età e rischi di star male 3 giorni per colpa di un cocktail mal miscelato beh, alla fine decidi che non vale più la pena di tentare la fortuna con un Long Island, correndo il rischio di bere la benzina, e allora inizi a buttarti su altro.
Premetto che sono difficile: detesto IL Coca Cola (l’articolo maschile non è un errore: chiedetelo ai toscani, o forse solo ai fiorentini… In ogni caso, è così 😛 ), quindi vade retro Cuba Libre, e ancora di più tutta quella “roba rossa” (Bitter, Aperol, Campari), quindi niente Spritz né Negroni per la sottoscritta. Ad oggi sono tipa da prosecco (potrei berne ad oltranza) o da birra media chiara, senza pretese. Adoro il vino di ogni tipo e sorta, basta solo che non sappia d’aceto. Ma è più raro che beva cocktail e meno che mai superalcolici puri. L’unico cocktail che ultimamente ho bevuto più spesso – e sempre fatto bene – è stato il Moscow Mule: vodka, ginger beer e succo di lime… Dissetante, fresco, asciutto e semplice. E servito rigorosamente in quei bricchi di rame così affascinanti che tante volte avrei voluto ficcare in borsa ma altrettante volte poi non ho avuto il coraggio di farlo.
Giulia, senti a me, la vuoi sapere la verità? Mi hai mandata al manicomio! Anzi, mi avete mandata al manicomio! Spero di aver compreso bene il regolamento e di non essere fuori gara, l’ho letto mille volte ma ancora ho qualche dubbio 😛
Alla fine, dopo una serata di elucubrazioni mentali miste a ricordi – che serate, che serate! – ho deciso di seguire la strada del Moscow Mule e della sua semplicità negli ingredienti. Lo so, se avessi destrutturato un Long Island probabilmente avrei spaccato ma mi sa che o mi sarebbe esplosa la cucina oppure avrei creato qualcosa di immangiabile a dir poco. Oppure anche no, ma mia figlia di 7 mesi mi avrebbe trovata stesa per terra in preda ad una sbronza di quelle pesanti! Insomma, alla fine della fiera ho optato per una roba semplice ma che, giuro, all’assaggio è proprio quello che volevo ottenere. Ho scelto di utilizzare le mazzancolle come ingrediente extra per la mia destrutturazione eterodossa immaginando il sapore del pesce più in armonia con lime, ginger e vodka: ho utilizzato quest’ultima per la marinatura assieme a ginger e lime fresco, aggiungendo poca ginger beer; anche nella panatura (che non si vede, ma giuro che c’è) ho ripetuto ginger e lime (scorza), ma grattugiati ed essiccati. Infine, ho preparato una sorta di gelatina di accompagnamento a base di ginger beer (non propriamente una riduzione, direi più una salsina) che, mangiata insieme alle mazzancolle, riequilibra le proporzioni del cocktail.
Il Moscow Mule (che di russo ha giusto la vodka e che deve il suo nome – pare – a quell’asprigno che in gola “scalcia come un mulo” – che poi, detta così, pare meno buono di quello che è davvero) è così composto:
45 ml di Vodka
120 ml di Ginger Beer
5 ml di succo di lime fresco
1 fettina di lime
Ed ecco qui la mia ricetta del Moscow Mule “à manger”:
- 200 ml di vodka
- 120 ml di ginger beer
- 1 lime (20 ml di succo + ½ frutto a fettine)
- 30 g di zenzero fresco
- 15 g di zenzero
- 2 g di scorza di lime
- 50 g di pangrattato
- 190 ml di ginger beer
- 5 g di maizena
- 12 mazzancolle fresche
- olio di semi per friggere
- Sgusciate le mazzancolle eliminando i carapaci ma mantenendo teste e code, sciacquatele bene sotto il getto dell’acqua e tamponatele con della carta assorbente, quindi ponetele in una ciotola. Versate su di esse la vodka e la ginger beer, quindi lavate il lime, versate nella marinatura metà del suo succo (20 ml) e tagliate a fettine l’altra metà. Unite anche lo zenzero, sbucciato e fatto a fettine. Coprite con pellicola trasparente e ponete in frigo una notte.
- Aromatizzate anche la panatura grattugiando lo zenzero sbucciato e la scorza di ½ lime; stendete entrambi su di un foglio di carta forno ed essiccateli sotto il grill del forno per pochi minuti (ne basteranno un paio per la scorza del lime, per lo zenzero invece anche qualche minuto in più), senza farli bruciare. Con le dita riducete entrambi in polvere e mescolateli al pangrattato in un piatto fondo. Coprite con pellicola e conservate a temperatura ambiente fino al momento dell’utilizzo.
- Per la riduzione, versate la ginger beer in un pentolino tenendone da parte 20 ml e cuocete a fuoco medio per circa 15 minuti, fino a che non si sarà ridotta della metà. Nel frattempo, stemperate la maizena nel liquido tenuto da parte. Trascorsi i 15 minuti versate anch’essa nel pentolino, abbassate il fuoco e fate addensare, mescolando ininterrottamente con la frusta manuale. Non appena la salsa avrà raggiunto una consistenza gelatinosa (basterà un minuto con quantità così minime) trasferitela in una ciotolina e fatela raffreddare a temperatura ambiente, quindi copritela con pellicola a contatto e ponetela in frigo fino al momento dell’utilizzo.
- Portate a bollore una padella con abbondante olio di semi. Scolate le mazzancolle dalla loro marinatura, tamponatele con carta assorbente e passatele nel piatto con la panatura; friggetele per pochi minuti, fino a doratura, e ponetele su di un foglio di carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Servite subito, assieme alla gelatina di ginger beer… Ed accompagnate con un Moscow Mule fatto bene 😉
Con questa ricetta partecipo alla sfida MTChallenge numero 69, la Cucina Alcolica!
Mariella dice
Ecco, io il Moscow Mule non lo conoscevo, ma sono certa che preferirei di gran lunga le tue mazzancolle al cocktail a cui sono ispirate!
Sarapixel dice
Ahaha Mariella, mi sa che anche tu non ami i superalcolici! In realtà il Moscow Mule non è forte, è fresco e dissetante e credo che lo berrebbe molto bene anche chi come te non è avvezzo ai cocktails! Ma ti ringrazio se preferisci le mazzancolle, in effetti non erano niente male 😉
Giulietta | alterkitchen dice
Beh, devo dire che il tuo percorso di cocktail in cocktail è stato piuttosto eterogeneo: dalla pina colada al Moscow Mule c’è un bell’abisso, per non parlare del Pesca Vodka Lemon (credo che si chiami così quel robo che bevevi “ai tuoi tempi” in discoteca).
Io fossi in te darei un’opportunità di assaggio anche al London Mule, che ha il gin al posto della vodka, cosa che per me è un grande plus! E prometto che mi impegnerò per assaggiare un Long Island, perché ammetto di non averne mai bevuto uno decente!
Detto questo, secondo me hai centrato perfettamente il tema e sei stata attenta anche a mantenere al palato le proporzioni del cocktail (stavo per “caziarti” sulla proporzione inversa nella marinatura, ma hai recuperato alla grande con panatura e salsina di accompagnamento), creando un piatto secondo me bilanciato e soprattutto molto invitante e fresco.
Brava, una bella proposta!
pixelicious dice
Giulia, devi assolutamente rimediare: assaggia un Long Island ben fatto e poi mi saprai dire! Io sicuramente cercherò qualcuno che sappia farmi un London Mule (ammetto, non ne conoscevo neanche l’esistenza… Ormai sono ufficialmente fuori dal giro! 😛 ) Sono contenta di aver centrato il tema (lì per lì non ne ero affatto sicura!) ed aver creato un piatto ben bilanciato, per quanto molto semplice! La proporzione inversa è voluta: ho preferito abbondare con la Vodka nella marinatura per ometterla poi nella salsina, sarebbe stata troppo “schietta” a parer mio… Insomma, son contenta di averti accontentata! 😉
Elisa Dondi dice
Bello bello e da tuffarcisi subito!
pixelicious dice
Ma grazie Elisa!!! 😀
Elena dice
Eh si…hai ragione. La cucina alcolica e i cocktail nn fanno x me. Ma devo dire che ero presente a questa tua creazione e ho gradito assai questo connubio equilibrato fra mazzancolle e alcool.
Molto affascinante l iter della marinatura, panatura e gelatina…infine quelle splendide foto. Dai si…ammetto di aver gustato tutto con piacere! Bravissima Sara!
pixelicious dice
Eheheh tu c’eri, mi hai vista buttar via una riduzione di ginger beer assolutamente non convincente e creare in corso d’opera questa “gelatina” decisamente più buona… Alla fine ti ho fatto piacere anche il Moscow Mule 😀 Grazie mamy!! <3
Anna Laura dice
Mi hai fatto venire sete, ecco. Avrei giusto un paio di scampi in freezer e vado a provare con quelli 😉
pixelicious dice
E allora, hai provato davvero?! Secondo me anche con gli scampi renderebbe… Eh, il Moscow Mule disseta, quindi se ancora non ti sei messa all’opera fallo! 😉 Un bacione cara
Marica dice
Questa estate abbiamo preparato questo coktail al mare, un mio amico ci ha portato a cena gli ingredienti e anche i bicchieri adatti, ancora rido! Buonissimo. Bella ricetta. ciao Marica
pixelicious dice
Grande Marica! I bicchieri di rame sono il top del top, rendono questo cocktail davvero completo 😀 Un bacione e grazie mille!
Cristina Galliti dice
ottima scelta e splendida esecuzione. brava SAra!!
pixelicious dice
… E se me lo dice la regina del pesce, mi tocca crederci!! Grazie di cuore Cri, un bacione!
Gabriella dice
E si, te non mi deludi mai, ogni tua ricetta è sempre sulle mie corde, in questo caso poi hai usato il pesce, che assieme alle carni bianche, sono il mio toccasana a tavola!!
Che dire, se non brava!!!
pixelicious dice
Gabriella cara ma grazie!! Io mangerei gamberoni e mazzancolle in tutte le maniere e volendo partire da questo cocktail, semplice ma davvero buono e dissetante, ho trovato che i crostacei fossero una buona base su cui lavorare: buoni, versatili, si prestano alla lunga marinatura in alcool, sono veloci da cuocere e rendono bene con ginger e lime. Non ho osato molto ma sono contenta del risultato, quindi grazie ancora! Un bacione
Giusy dice
top del top abbinare le mazzancolle in questo modo! Ma grandissima! Mi hai fatto davvero voglia di provare questa bella ricetta!
pixelicious dice
Ma grazie infinite Giusy! La ricetta è molto semplice come vedi: se ti intriga e la provi poi voglio sapere se ha soddisfatto le tue aspettative! 😉
Francesca dice
come te ultimamente preferisco birra o vino ma un cocktail fatto bene ogni tanto non mi dispiace. La tua ricetta mi piace molto, davvero stuzzicante!
pixelicious dice
Grazie mille Francesca! Coi cocktail si rischia grosso se non sono fatti bene, ormai non abbiamo più l’età per mandare giù anche la benzina 😛 Ma se ben fatti danno tanta soddisfazione 😉 Grazie mille, un abbraccio!
marta dice
Fino a qui è la mia ricetta alcolica preferita. Ieri sera con un’amica abbiamo detto che la faremo insieme una di queste sere: poi ci sediamo chiacchieriamo e gustiamo le mazzancolle e il moscow mule. Brava!! Marta
pixelicious dice
Marta ma che onore! Non vedo l’ora che troviate la serata giusta allora: buon divertimento e buon drink 😉 Poi però sono curiosa di sapere se vi sono piaciute! 🙂
alessandra dice
mi sono ubriacata solo a leggerti 🙂
adoro la ginger beer e ho trovato una produzione artigianale, qui, veramente pazzesca. Hai fatto bene a lasciarla in purezza perchè il vero azzardo qui è il fritto, che può coprire la delicatezza della marinatura. Invece in questo modo lo accosti a un sapore pulito e riequilibri tutto. Brava!