Un altro gioco da tavolo che in questo periodo mi appassiona da morire è Carcassonne, un gioco tedesco progettato da Klaus-Jürgen Wrede e pubblicato nel 2000 da Hans im Glück in tedesco e da Venice Connection in italiano. Il gioco prende il nome da una città medievale situata nel sud della Francia, Carcassona, celebre per le sue mura.
“Carcassonne è un gioco a mappa componibile in cui la plancia viene creata dai giocatori stessi (da 2 a 5) durante la partita; questo, oltre a costituire la principale strategia, garantisce partite sempre diverse. Lo scopo è quello di totalizzare più punti vittoria dei vostri avversari prima che si esauriscano tutte le tessere che compongono il tabellone di gioco.
Ogni partecipante ha a disposizione sette segnalini, o “seguaci” (l’ottavo si utilizza per i punti) da posizionare sul tabellone per delimitare delle zone “di proprietà”. Le tessere, per lo più tutte diverse tra loro, raffigurano, anche in forma mista, campi, città, strade e monasteri. Quando un giocatore posiziona una tessera, può anche piazzare uno dei suoi segnalini su questa per poter guadagnare punti. I segnalini così piazzati avranno un valore diverso a seconda della tipologia di terreno su cui insistono. I segnalini su strade, monasteri e città aumentano il loro valore in relazione alla lunghezza/grandezza dell’opera; la differenza maggiore, però, sta nel fatto che una strada incompleta, a fine partita, ha comunque un valore, così come un monastero, mentre una città incompleta dà solo la metà dei punti. I segnalini su strade, monasteri e città, inoltre, possono essere recuperati e riutilizzati nel corso del gioco, quindi possono avere una valenza strategica superiore. I segnalini nei campi, invece, vengono conteggiati a fine partita; quindi, se è vero che hanno un potenziale maggiore, è altrettanto vero che non possono essere riutilizzati.
Tutte queste categorie di segnalini possono essere posizionate soltanto in zone libere (dove nessun altro giocatore ha messo il suo) ma, in seguito, durante la composizione della mappa, potrebbero trovarsi in conflitto con quelli di altri giocatori, costringendovi a dividere i punteggi, se non proprio a perderli del tutto. Altre situazioni di conflitto si creano al momento del posizionamento delle tessere: potrà capitarvi di sistemare tessere che potrebbero favorire i vostri avversari.
PREGI: la componibilità della plancia garantisce un’infinità di scenari, e riduce quindi il rischio di partite noiose e ripetitive. Inoltre, questo gioco garantisce il divertimento anche in partite di soli due giocatori (cosa che avviene di rado con altri giochi da tavolo).
DIFETTI: il gioco di Carcassonne non richiede solo abilità, ma anche un po’ di fortuna: nonostante le varie strategie, infatti, ogni giocatore deve “pescare” le tessere in modo casuale, il che può impedire di portare a termine eventuali piani.” (Liberamente tratto da http://nuke.goblins.net/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=273).
nicola dice
ti sei scordata di dire che il più ferte sono io e vinco sempre e solo io!
muhahahaha
stekkoliuk dice
guarda come domina il nero!!!!!
pixel3v dice
ahahah… e dai che ogni tanto vinco pure io… 🙂
murex26 dice
ahaha 🙂 carino anche questo post Sara! Carcassonne è piaciuto molto anche a mio fratello e domenica sera c’abbiamo giocato insieme a mia cugino e mia zia! 😀
Fabio dice
Beh, Carcassonne è un gran bel giochino, che è stato poi arricchito da una serie infinita di espansioni, che rendono possibili tattiche sempre nuove (tipo l’espansione con l’omino ‘grosso’ che vale per due o quella dei costruttori).
Può essere il titolo introduttivo per passare poi anche ad altri giochi più impegnativi .. 😉
pixel3v dice
Grazie del tuo commento Fabio… sì è davvero un ottimo gioco, ho comprato soltanto un’espansione per ora, quella con gli omini grossi appunto… e come dici tu non ci si annoia mai, ogni partita è diversa dalla successiva!
Ciao!