Sul giornaletto che regalano nei supermercati Esselunga, alla cassa (“News”), ho trovato un articolo interessante sul tè (di Cristina Sparaciari): consumo, origini, proprietà, etc. Essendone una consumatrice abituale (per quanto per nulla intenditrice!) mi è venuta l’idea di riportare l’articolo qui sul mio blog, non si sa mai, magari non tutti si servono in questa catena di supermercati… 🙂
“Il tè ha origini leggendarie e una storia lunga cinquemila anni. In Occidente è arrivato circa quattrocento anni fa grazie ai traffici commerciali in Oriente di olandesi, portoghesi e inglesi. E, dopo l’acqua, è ancora oggi la bevanda più bevuta al mondo. Si stima che siano cinquanta milioni le tazze di tè bevute quotidianamente e che il consumo medio a testa sia di 120 ml al giorno, poco meno di una tazza. In Italia sbarcò nella Repubblica di Venezia nel 1559 al seguito di un avventuroso ambasciatore. I viaggi erano lunghi e pericolosi fino a quando nel 1869 fu inaugurato il Canale di Suez e le imbarcazioni che percorrevano la via del tè poterono finalmente evitare il Capo di Buona Speranza e tagliare per il Mar Rosso. Il mitico veliero Cutty Sark era appunto un “tea clipper”, uno di quei vascelli che all’epoca facevano la spola tra Shangai e Londra per rifornire il Vecchio Mondo delle preziose gemme e foglioline della Camelia Sinensis. Oggi a produrre tonnellate di tè ogni anno sono principalmente India, Sri Lanka, Cina, Kenia e, soprattutto per il tè verde, Giappone. Seguono altri paesi africani, Indonesia, America del Sud e Australia. E ci sono piccoli appezzamenti, anche in Italia, nella piana lucchese.
UNA SIGNORA CAMELIA
La pianta del tè è una camelia dai fiori bianchi bellissimi, con vistosi stami gialli. Secondo il Tea Council inglese se ne contano millecinquecento varietà. Se cresce selvatica può innalzarsi anche oltre i dieci metri, ma nei cosiddetti “giardini” la si mantiene attorno al metro, cioè a misura di raccolta. Questa avviene in genere più volte l’anno: si raccolgono i germogli in cima ai rametti e le prime tre o quattro foglioline sottostanti. Poi segue la lavorazione e da questa deriva il tipo di tè che troviamo in commercio.
VARIETA’ E PROPRIETA’
Quello che consumiamo di più è il Tè Nero: English Breakfast (dal sapore vagamente tostato, che accompagna la sveglia del mattino), Darjeeling (il tè delle cinque per antonomasia), Earl Grey (aromatizzato al bergamotto) e Orange Pekoe. In questo caso, germogli e foglie sono lasciati all’aria per 12-24 ore o distesi in lettiere e sottoposti ad un leggero flusso di aria calda. Quindi vengono arrotolati meccanicamente (in modo che escano gli enzimi che determinano la fermentazione), dopo di che sono messi a fermentare in ambienti umidi e, infine, lasciati essiccare. Il tè cinese chiamato Oolong (spesso aromatizzato al ribes nero) è sottoposto ad una fermentazione molto breve, tanto che è detto semifermentato. Il Tè Rosso, chiamato anche Pu Erh, ha un processo di produzione molto particolare, che prevede l’aggiunta di lieviti, ed una fermentazione lunga, che può durare anche due anni. Questa produzione rende il tè rosso particolarmente ricco di antiossidanti. Il Pu Erh non va confuso con l’infuso di Rooibos, ottenuto da un arbusto proveniente dal Sudafirca, anch’esso chiamato a volte tè rosso. Il prezioso Tè Bianco, invece, non è sottoposto a fonti di calore, ma ad una lavorazione più delicata. Prodotto in minime quantità, è uno dei migliori tè in commercio. Si ottiene dai tenerissimi germogli, non ancora schiusi, raccolti due volte l’anno (in aprile e settembre), in una precisa regione cinese, la provincia di Fujian, e oggi anche in alcune piantagioni dello Sri Lanka. Un tempo quelle gemme erano esclusivamente raccolte per i delicati palati della famiglia imperiale. E’ un tè chiarissimo e dolce che non vuole aggiunte né di latte né di limone. Si gusta a qualsiasi ora ed è perfetto anche durante i pasti. Il Tè Verde, infine, è apprezzato per le sue innumerevoli proprietà salutari. Dal gusto un po’ agro ma piacevole, contiene molti polifenoli principalmente del gruppo delle catechine (tra cui l’Egcg, che ha elevatissime proprietà antiossidanti, di cui si studiano le proprietà antitumorali). Un vero concentrato di salute se bevuto regolarmente.
MISCELE E AROMI
Il tè che troviamo in commercio è “blended” (miscelato). Infatti, a seconda dei raccolti, del terreno, dell’altitudine della zona di coltivazione e delle stagioni, la qualità del tè non può essere identica. Ad assicurare al mercato sempre lo stesso sapore ci pensa un personaggio chiave delle aziende produttrici, il “tea taster”, il degustatore di tè. Specialista nella perfetta miscelatura, sa riconoscere al gusto la provenienza del tè che ha nella tazza e, dopo decine di assaggi, decide qualità e quantità da assemblare. Chi si volesse avventurare in miscele personali con i tè in foglie dovrà fare esperimenti magari consultando “The Tea International”, la rivista-bibbia degli irriducibili amanti del tè. Oggi sono molto diffusi anche i tè Floreali, Speziati o Fruttati. In genere, si tratta di tè nero aromatizzato, per esempio, al gelsomino, alla vaniglia, alla pesca, alla fragola etc. Il famoso Lady Grey, un tè per tutte le ore, richiama arancia, limone e bergamotto.
IL RITO DELLE CINQUE
Il tè delle cinque è una tradizione che nacque in Inghilterra il giorno dell’incoronazione della regina Vittoria. Erano gli anni Trenta dell’800 e nelle case dei benestanti il tè era immancabile. Oggi come allora, i puristi per addolcire usano zucchero di canna, niente limone, semmai un goccio di latte. In Inghilterra, ad una fumante tazza di tè, si accompagnano “scones” alla panna (dolcetti morbidi e fragranti), plumcake o sandwich al cetriolo e al prosciutto affumicato. Nel terzo millennio sono spariti i pizzi e i pasticcini e un buon tè si può gustare a casa grazie all’ampia scelta di bustine proposte dal mercato. A proposito di bustine: sapete chi le ha inventate? Un tale Thomas Sullivan, commerciante di tè a New York che, nel 1908, aveva cominciato a inviare ai clienti campioncini dentro sacchetti di seta. La loro diffusione come “tea bags” avvenne però solo negli anni Settanta e iniziò, guarda caso, ancora in Inghilterra.
REGOLE E CURIOSITA’
Come si conserva? Il tè assorbe l’umidità. Per mantenerlo fresco e non modificarne il gusto, conservare il tè sciolto e le bustine in un contenitore sigillato.
Come si prepara? Usare sempre acqua appena uscita dal rubinetto. Assicurarsi che la teiera sia pulita. Scaldare la teiera sciacquandola con un goccio di acqua bollente. Per il tè nero e per il tè verde, fare bollire l’acqua non troppo a lungo e usarla subito. La quantità giusta è un cucchiaino di tè per persona e uno per la teiera, ma è possibile usare quantità maggiori o minori per un tè più forte o più leggero. Un copriteiera allunga il tempo di infusione e può rendere amaro e troppo carico il tè.
Quanto lasciare in infusione la bustina? Tre minuti. Poi aggiungere latte o limone, a seconda delle preferenze.
Quanto lasciare in infusione il tè sciolto? Dai quattro ai sette minuti. La regola generale è: più grande è la foglia, maggiore è il tempo di infusione.
Il tè sfuso produce un tè migliore delle bustine? Entrambi i tipi di tè presentano dei vantaggi. Per molti il rituale della preparazione del tè è più appagante e il tè in foglie ha un gusto più delicato e profumato. Ma le bustine sono più comode e danno un tè dal gusto più intenso. Le miscele utilizzate per la produzione di bustine e di tè sciolto sono le stesse.
Bisogna versare prima il tè o prima il latte? La regola “prima il latte” serviva a proteggere la leggera porcellana “bone china” in cui un tempo veniva servito il tè. Oggi è una scelta personale.
Perché a volte nella tazza si forma un residuo oleoso? A causa della dimensione delle foglie utilizzate per le bustine, il tè può liberare alcuni oli essenziali che producono un residuo del tutto innocuo.
UN PRESIDIO DI BENESSERE
Antiossidante: il tè contiene sostanze polifenoliche, note per le proprietà antiossidanti. Le principali appartengono al gruppo delle catechine e dei flavonoli.
Idratante: il tè è perfetto per ripristinare i fluidi persi, meglio se bevuto di frequente e in piccole quantità.
Poco calorico:consumato “liscio” ha un minimo contenuto di grassi e calorie. La normale tazza (200 ml), con un goccio di latte parzialmente scremato, contiene solo 14 kcal e meno di 0,5 grammi di grassi.
Senza carboidrati: la quantità di carboidrati varia a seconda delle infusioni. Gli infusi di tè come quelli delle erbe pure, ad esempio camomilla e menta piperita, sono praticamente privi di carboidrati, mentre quelli con frutta hanno un contenuto di carboidrati maggiore.”
murex26 dice
Interessante l’articolo, a me piacciono molto i tè, lo sai 🙂 bella anche la foto!!sono tue tutte quelle confezioni di tè? 🙂
pixel3v dice
Lo so sì che ti piacciono i tè!!! L’articolo l’ho trovato sullo stesso giornaletto che ti ho consigliato per l’articolo sulle spezie… 🙂
Quei tè li comprai a Londra ormai due anni e mezzo fa, sono rimaste solo le scatolette, che la mi’mamma ha deciso di conservare perchè le fanno arredamento in cucina!! 🙂
Per la foto… beh sono contenta se ti piace, a me non molto, ma tra le tante era la migliore… diciamo che mi piace il filtro che le ho dato con PhotoFiltre!!
sparaciari dice
Grazie, sono l’autrice del pezzo e sono contenta che ti sia piaciuto. Non chiamerei giornaletto quello edito da Esselunga: è fatto con grandissima cura e impegno da noi giornalisti collaboratori, dalla redazione che edita, da chi sceglie le foto etc etc. E difatti piace!
pixel3v dice
Ciao Maria Cristina, hai perfettamente ragione e non posso che scusarmi… Io per prima leggo questa rivista (questo è il suo nome!) con molto interesse: ho la passione per la fotografia, amo cucinare, amo la natura e gli animali e utilizzo solo cosmetici eco-biologici, x cui ho anche a cuore la salute e l’ambiente. Tra l’altro studio anche media & giornalismo (a Firenze, sotto Scienze Politiche) per cui se avete bisogno di una collaborazione non avete che da chiedere… sarei ben felice di avere un ruolo nel mensile!!!
sparaciari dice
Vedo solo ora la tua risposta…Mi spiace! Passo i tuoi commenti alla redazione che è un service. Forse non sai cosa è: un concentrato di esperti che confeziona chiavi in mano varie riviste diciamo minori. Spesso consegnano chiavi in mano servizi grossi per riviste maggiori e anche quotidiani nazionali. Temo che siano stracolmi di collaborazioni ma tentar nopn nuoce! Ciao (sono su Facebook se ti interessa).
M.cristina S.
pixel3v dice
Meglio tardi che mai Maria Cristina!
Non preoccuparti, non c’è nessun problema. Tra un mese mi laureo e poi… Un lavoro lo troverò 😉
Colgo però l’occasione per suggerirti (sperando che tu possa riferire alla redazione) di porre l’attenzione sulla cosmesi ecobiologica, un argomento secondo me molto attuale, prodotti che non solo fanno meglio alla pelle rispetto ai prodotti tradizionali, ma anche all’ambiente. Magari un articoletto potreste scriverlo… ti segnalo il sito http://www.saicosatispalmi.org se vuoi saperne di più. Tra l’altro c’è una linea del marchio Esselunga (non so come si chiama, ma ha un gabbiano che vola in un cielo azzurro sull’etichetta) formulata con ingredienti ottimi, io uso molti prodotti di questa linea. Perchè non pubblicizzarla di più su “News”? 😉
Valentino dice
come si conserva il te’ verde gia’ sciolto?, e quanto dura?
pixel3v dice
Il tè va conservato in luoghi più asciutti possibile; la cosa migliore è utilizzare contenitori con chiusura ermetica in modo da proteggere il tè dall’umidità. Meglio si conserva e più dura, comunque in genere è meglio non andare oltre un anno-un anno e mezzo.