Oggi il Calendario del Cibo Italiano celebra le ciliegie, i frutti che annunciano l’arrivo dell’estate, amati da grandi e piccini. Ce ne parlerà Sara Fumagalli del blog Dolcizie nel suo post ufficiale, che vi invito a leggere; io vi aspetto qui, con questa succosa e semplicissima e succosa Crostata di Ciliegie!
I ciliegi (nome botanico Prunus Avium, appartenente alla famiglia delle Rosacee) sono presenti in quasi tutte le regioni italiane, con le loro splendide fioriture che imbiancano le colline e certe zone di pianura regalandoci un meraviglioso spettacolo. Questi alberi, però, provengono dall’Asia: il nome del loro frutto (dal greco “kerasion”, da qui prima “cerasn”, poi “ciriegia” e, infine, “ciliegia”) trae origine dalla città di Cerasunte o Ceraso (in latino Cersum, oggi Giresun), sulle rive del Mar Nero, colonia greca nell’attuale Turchia. Secondo Plinio il Vecchio, infatti, proprio qui il console romano Lucullo scoprì per primo questo frutto nel 71 a.C., importandolo poi a Roma.
Coltivati fin dall’antichità, i ciliegi, i loro fiori e i loro frutti sono da sempre portatori di una forte simbologia.
Secondo la tradizione buddista, il fiore di ciliegio simboleggia la natura effimera della vita, dato che sfiorisce facilmente. I piloti giapponesi dipingevano il sakura (il ciliegio) sugli aerei prima di intraprendere le missioni suicide durante la seconda guerra mondiale, e il governo invitava la gente a pensare che le anime dei kamikaze si sarebbero reincarnate nei fiori di ciliegio; ancora oggi, in questo Paese si celebra ogni anno il periodo della fioritura di questa pianta. Per gli antichi Samurai, il colore rosa dei petali del ciliegio è simbolo del sangue che i guerrieri sono disposti a versare in battaglia.
Le ciliegie erano e sono ancora oggi il simbolo nella cultura pop delle Pin Up. Il colore rosso intenso dei frutti è associato alla sessualità, alla perdita dell’innocenza e alla lussuria. Ma le ciliegie sono anche simbolo di amore eterno, condivisione, vitalità e coppia ideale, per via dell’avvilupparsi dei loro gambi, cosa, questa, che assieme al loro gusto irresistibile ha fatto nascere il detto “una ciliegia tira l’altra”. Nell’iconografia cristiana, la ciliegia è un’alternativa della mela come frutto del Paradiso e, a volte, è raffigurata anche come un attributo di Cristo.
Già gli antichi apprezzavano questi frutti dolci e succosi non solo per il loro gusto, ma anche per le proprietà curative. Il medico dell’antica Grecia Galeno le consigliava a chi aveva problemi intestinali, mal di pancia e calcoli. Anche secondo la Scuola Medica Salernitana (la prima e più importante istituzione medica europea del Medioevo) le ciliegie “puliscono lo stomaco, il loro nocciolo ti sbarazzerà dalla pietra (i calcoli, appunto), tutto il sangue del tuo corpo diverrà migliore”.
Da un punto di vista nutrizionale, le ciliegie sono frutti dal bassissimo contenuto calorico e ricco di vitamine, ferro, calcio, potassio, oligoelementi come lo zinco e il cobalto: per questo hanno proprietà mineralizzanti, depurative, diuretiche e leggermente lassative. Gli zuccheri delle ciliegie, inoltre, sono facilmente assimilabili (come il levulosio, privo di controindicazioni per i diabetici) ed in esse vi è un’elevata presenza di melatonina, in grado di favorire il sonno, e di antiossidanti come le antocianine, che combattono i radicali liberi e rallentano il processo di invecchiamento delle cellule del nostro organismo, stimolando la produzione di collagene. Per rendersi conto del valore medicinale della ciliegia, basta sapere che tutte le parti di questo frutto sono utilizzate in medicina: non solo la polpa, ma anche i noccioli – con i quali si riempiono i cuscini utili per alleviare i dolori alla schiena – e i peduncoli, che vengono utilizzati per decotti ed infusi diuretici.
Il ciliegio fiorisce in primavera in contemporanea con la comparsa delle foglie e il suo aspetto, nel pieno della fioritura, è qualcosa di incantevole per la vista. A differenza di altre varietà di frutta, le ciliegie non maturano una volta raccolte, quindi è importante coglierle nel periodo di massima maturazione.
Le ciliegie si dividono in due specie distinte, dolci e acide. Le ciliegie dolci si dividono a loro volta in due sottofamiglie, le duracine e le tenerine; le ciliegie acide, invece, si dividono in tre sottofamiglie: le marasche, le amarene e le visciole. Il periodo di maturazione varia a seconda del tipo di ciliegia, ma quasi tutte maturano tra maggio e giugno.
In Italia, le varietà degne di nota sono, tra le tante, la Ciliegia dell’Etna (Sicilia) DOP, coltivata in gran parte dei comuni che circondano il vulcano, la Ciliegia di Marostica IGP (Veneto), dalla caratteristica forma a cuore, la cui produzione in queste terre è testimoniata da documenti che risalgono alla prima metà del XV secolo, la Ciliegia di Lanusei, nell’Ogliastra (Sardegna), festeggiata ogni anno con una sagra nell’ultimo fine settimana di giugno, e la Ciliegia di Vignola IGP, cittadina situata sulla sponda sinistra del fiume Panaro, ai piedi delle colline tra Modena e Bologna. Nel 1999, la regione Emilia Romagna ha creato la Strada dei Vini e dei Sapori del Territorio Città Castelli Ciliegi, un percorso che attraversa cittadine e borghi con antichi castelli, le cui vallate sono disseminate di ciliegi, che in primavera colorano il paesaggio con la loro bianca e bella fioritura. A protezione di questo frutto delizioso, fin dal 1964 esiste un Consorzio, che dal 1992 ha esteso la sua azione di tutela anche alla susina e ad altra frutta tipica del comprensorio.
- PER LA PASTA BRISÉE':
- 250 gr. di farina 00 + quella per la tortiera e la spianatoia
- 50 gr. di fruttosio (o 60 gr. di zucchero) + quello per la superficie
- 120 gr. di burro + quello per la tortiera
- 30 ml di acqua fredda
- PER IL RIPIENO:
- 700 gr. di ciliegie (peso lordo)
- 25 gr. di maizena
- 120 gr. di fruttosio (o 140 gr. di zucchero)
- 1 limone (succo)
- In una ciotola setacciate la farina con il fruttosio (o zucchero); unite il burro a tocchetti ed impastate con le dita fino ad ottenere un composto sabbioso, dunque versate l’acqua e lavorate bene l’impasto fino a che non sarà liscio ed omogeneo; formate una palla, avvolgetela con della pellicola e lasciatela riposare in frigo per circa un’ora.
- Nel frattempo lavate le ciliegie, eliminate il gambo e snocciolatele, dunque ponetele in una ciotola assieme alla maizena, il fruttosio (o zucchero) ed il succo di limone; mescolate bene e lasciate riposare in frigo per circa 30 minuti.
- Trascorso il tempo di riposo della pasta, toglietela dal frigo e dividetela in due parti una leggermente più grande dell’altra; lavorando su di un pino infarinato, stendete la parte più grande in modo da ottenere una sfoglia rotonda che fuoriesca dai bordi della tortiera e con essa foderatevi lo stampo precedentemente imburrato ed infarinato; ponete all’interno le ciliegie assieme al loro liquido, quindi stendete il secondo disco di pasta e copritevi le ciliegie, sigillando benissimo i bordi. Praticate dei tagli sulla superficie (io ho fatto 5 tagli che partivano dal centro), spolverizzate con altro fruttosio (o zucchero) ed infornate per un’ora nel forno già caldo a 180°C, coprendo la superficie con un foglio di carta da forno se questa dovesse dorarsi troppo. Lasciate raffreddare bene prima di servire, in modo da far rassodare l’interno.
Bibliografia:
R. Mantovani, Il libro delle cure naturali, 1981, Edizioni Mediterranee
F. Firenzuoli – F. Epifani – V. Saveri, Dimagrire con le erbe, 2016, Edizioni LSWR
S. Lorenzoni, Dentro Expo 2015, eBook
S. Momenté, Loving superfoods, 2015, Edizioni Lindau
AA. VV., Nuova enciclopedia delle erbe, 2012, Script Edizioni
V. Tuzzi, Dizionario filosofico pratico della lingua italiana, 1837, Minerva
M. Bussagli, Bosch, 1988, Giunti Editore
S. Lamour, Il vero libro delle pin-up, 2011, Lulu.com
C. Gatto Trocchi, Enciclopedia illustrata dei simboli, 2004, Gremese Editore
A. Machado – C. Prete, 1001 Specialità della Cucina Italiana da provare almeno una volta nella vita, New Compton Editori, 2015
Sara questa torta è golosità allo stato puro! complimenti
Serena grazie mille!!! Un bacione!
Che belle questa crostata! Si è creato un effetto molto particolare con il disco di pasta brisè tagliato, molto bello! Complimenti per le splendide foto, come sempre
Ciao Cristina! Sì, ho voluto intagliare il disco intero piuttosto che creare le classiche strisce… Ed ho avuto ragione perchè effettivamente il risultato è molto “succulento”… Ma non poteva essere altrimenti con una quantità così immensa di ciliegie 😀 Grazie infinite del tuo commento! Un abbraccio
Nn ho parole Sara !
Questo e’ un attentato alla gola ! Non se ne vedono molte di torte con una realizzazione cosi’ superba ! Poi deve essere speciale !
Complimenti…come sempre !
Mamy ma grazieeeee!!! E’ solo merito delle splendide ciliegie… Succose, che inzuppano e riempiono la crostata 🙂 Grazie mille!!! Baci!
Dall’antichità al giappone e ritorno: un viaggio nella meraviglia!
Ehehehe e mi sono trattenuta… Adoro scoprire la simbologia, la storia e la leggenda che si celano dietro un frutto… 🙂 Grazie mille Sarina!