Ogni tanto si torna a parlare anche di viaggi. Breve e neanche troppo lontano, il nostro ultimo viaggio è datato 13 giugno 2016: una breve gita a Verona con qualche capatina nei dintorni, sul Lago di Garda. Con la “scusa” del concerto dei Black Sabbath all’Arena di Verona, a dicembre scorso abbiamo acquistato i biglietti e ci siamo regalati qualche giorno di vacanza all’insegna, al solito, del buon cibo… Ecco qui il racconto del nostro viaggio a Verona e il Lago di Garda!
Alloggiamo presso la Juliet Room, un piccolo appartamento gestito da Sabrina, pulitissimo, centrale (piazza Cittadella, 9) e dotato di tutti i comfort. Vi consiglio, per vacanze come queste, la prenotazione di un piccolo appartamento tramite Airbnb come abbiamo fatto noi!
Verona è ormai entrata nell’immaginario collettivo per la tragica storia d’amore tra Romeo e Giulietta raccontata da Shakespeare, ma vi assicuro che le bellezze di questa città non si fermano qui. Oltre ad essere la città della musica, del teatro e della lirica (l’Arena di Verona ospita infatti, oltre che concerti, la stagione lirica estiva), Verona possiede strati di storia che vanno dall’epoca romana a quella rinascimentale, passando per le fortezze medievali: stili differenti coesistono senza cozzare tra di loro, mentre l’Adige si insinua tra edifici, ponti e verdi colli.
E, molto vicino a Verona, c’è il Lago di Garda, con i suoi paesini di pescatori, alcuni di essi oggi mete ambite di turisti. Ne abbiamo visitati alcuni, quelli più vicini, poiché la nostra base era sempre Verona.
LUNEDI’ 13 GIUGNO 2016
Verona
Rifocillati subito dal pranzo, raggiungiamo a piedi la fortezza degli Scaligeri, il Castelvecchio (1). Collocato sulla prima ansa del fiume Adige, con le sue torri quadre e le mura merlate di rosso mattone inverdito dall’edera rampicante, Castelvecchio fu fatto edificare inizialmente, per paura ma anche per ambizione, dai signori di Verona, i Della Scala o Scaligeri. Come un arco di congiunzione per la comunicazione e la fuga, a nord gli Scaligeri edificarono il Ponte Scaligero (2), che regala una delle più suggestive visioni di Verona, sull’Adige (3).
Vicino c’è l’Arco dei Gavi (4), insigne testimonianza della Verona romana, che fu fatto erigere dalla famiglia veronese dei Gavi nella seconda metà del primo secolo su disegno di Vitruvio. L’Arco in origine non si trovava dove è ora, ma di fronte all’accesso al Ponte Scaligero: devastato poi dai francesi nel diciottesimo secolo, esso fu ricomposto nell’attuale posizione utilizzando il materiale di recupero originario.
Imboccando Via Roma per tornare verso il nostro appartamento (è quasi ora del concerto!) passiamo davanti ai Portoni della Brà (5), una porta di Verona costruita lungo le mura medioevali per poter collegare l’esterno della città con la bellissima Piazza Brà (6), la più grande piazza di Verona, luminosa e sempre animata da folle di turisti ma anche di veronesi. La piazza è fiancheggiata sul lato ovest dal “Liston” (7), il largo marciapiede luogo di incontro e di passeggio, sempre gremito di gente.
Una cena velocissima e poi siamo pronti per rockeggiare: in due minuti dal nostro appartamento si giunge all’Arena (8), che con le sue maestose arcate ci rimanda alla Roma Imperiale… L’attesa è breve, e il Concerto dei Black Sabbath (9) inizia in orario. Ozzy, pur essendo in là con gli anni, dà davvero il meglio di sé!
MARTEDI’ 14 GIUGNO 2016
Verona
Di buon mattino, percorriamo Via Mazzini, nota via dello shopping, fino a raggiungere Via Cappello, dove attraversato un arco ci troviamo presso la Casa di Giulietta (1), eroina leggendaria della tragedia shakespeariana, dove si trovano, all’interno del cortiletto intimo (se si escludono le orde di giapponesi) e raccolto, il famosissimo balcone e la Statua in bronzo di Giulietta (2): la tradizione vuole che porti fortuna in amore toccarle il seno destro, quello scoperto, ma beato chi c’è riuscito in quel marasma! Tornando leggermente indietro raggiungiamo Piazza delle Erbe (3), il vecchio centro di Verona dove un tempo i commercianti, i cosiddetti “piassaroti”, vendevano frutta, verdura e fiori (erbe), quindi decidiamo di regalarci una vista mozzafiato (4) su tutta la città salendo fino in cima alla Torre dei Lamberti (5), a cui si accede da Piazza dei Signori (6).
Prima di pranzo, visitiamo anche le Arche Scaligere (7), le tombe degli Scaligeri che si trovano in Piazza dei Signori. Aspettate un attimo prima di storcere il naso: si tratta di monumenti splendidi, sculture gotiche che furono erette durante la signoria dei Della Scala tra il 1260 e il 1387 che davvero meritano una visita. Tra l’altro, proprio lì vicino, si trova anche quella che si dice fosse la casa di Romeo Montecchi, un edificio che però non è visitabile in quanto abitato.
Giusto un attimo di riposo per mangiare qualcosa, e la nostra camminata prosegue: fiancheggiamo il fiume passeggiando sul Lungadige Teodorico fino a raggiungere il Teatro Romano (8), un’altra delle più belle costruzioni romane da vedere a Verona, un capolavoro sia urbanistico che paesistico, da cui si gode di una splendida vista del Colle San Pietro (9). I suoi gradoni sorgono sulle prime balze del colle di San Pietro. Il teatro, risalente al primo secolo, nel corso dei secoli subì mille disavventure: fu letteralmente soffocato dai detriti e dalle costruzioni che nel tempo lo mascherarono al punto da renderlo irriconoscibile. Nel secolo scorso finalmente Andrea Monga e suo figlio iniziarono un’amorevole opera di recupero liberandolo da molte delle costruzioni che lo avevano inglobato nei secoli. Oggi, il teatro ospita l’estate teatrale veronese, una rassegna di teatro, musica e ballo apprezzatissima da veronesi e turisti.
Il Ponte Pietra (10), che dal teatro ci riporta nel centro della città, è l’unico ponte romano rimasto in piedi. Quasi completamente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, anch’esso è stato sapientemente riedificato utilizzando il materiale di origine. Attraversando il ponte si raggiunge il Duomo di Verona (11) (Cattedrale Santa Maria Matricolare), costruzione romanica che sorge sui resti di precedenti templi. Da qui, arriviamo fino all’antica porta d’ingresso della città, la Porta dei Borsari (12), porta romana eretta alla fine del primo secolo circa, restaurata da Gallieno, che indicava il termine del decumano massimo: qui sostavano i “borsari” del vescovo ad intascare i dazi delle merci.
“Fine del culturale – parafrasando Carlo Monni in “Berlinguer ti voglio bene” – inizia a principiare il ricreativo”: dopo una bella doccia, ci aspetta un ottimo aperitivo ed una splendida cena.
MERCOLEDI’ 14 GIUGNO 2016
Sirmione
Per il nostro terzo giorno di vacanza ci spostiamo sulla sponda lombarda del Lago di Garda alla volta di Sirmione, città che si fregia, con diritto, del titolo di “Perla del Garda” per la bellezza del paesaggio che la circonda e per l’armonia delle abitazioni, strade e piazze che dei secoli passati hanno assorbito fascino ed armonia. Il borgo medievale è protetto dalle alte e merlate mura del Castello Scaligero (1), dalle quali si accede nel centro del paese. Ma la città di Sirmione era ben nota già da tempi più antichi: i Romani fecero di questo posto un luogo per le vacanze, per via delle acque sulfuree curative che sgorgavano (e sgorgano) calde dal fondo del lago; ancora oggi, Sirmione è molto frequentata proprio per questo motivo. Proprio sulla punta della penisola di Sirmione vi sono i ruderi di una grandissima villa, le cosiddette Grotte di Catullo (2), che conservano affreschi risalenti al I e II secolo a.C. La visitiamo subito dopo pranzo: a picco sul mare, nel silenzio più completo (la città è affollata dai turisti, ma basta incamminarsi verso le Grotte per ritrovarsi completamente soli!), da qua si gode di una vista che toglie il fiato!
Lazise
Per una giratina pomeridiana ci spostiamo a Lazise, tornando quindi sulla sponda veronese del Lago di Garda. Centro di primaria importanza a livello turistico, Lazise è uno dei più visitati tra tutti i comuni che si affacciano sul lago. Il suo lungolago, bellissimo, ricorda la Piazza San Marco di Venezia: qui si affacciano case con portici e bar, ristoranti e negozi che proseguono anche dentro ai caratteristici vicoli, alcuni dei quali conservano ancora la denominazione “calle”. Fondata dai Romani, Lazise è stata nel Medioevo il primo comune libero del Garda e, per questo, era uno dei centri comerciali e peschieri più ricchi della zona. Il porticciolo, davvero caratteristico, sul quale si affaccia la Dogana Veneta costruita nel Trecento, è ancora animato dalle barche dei pescatori.
Bardolino
La fermata successiva è Bardolino, affascinante cittadina che si visita percorrendo a piedi il suo acciottolato ed elegante centro storico, con le tipiche case dei pescatori a due passi dalle rive del Lago di Garda che risalgono al 1222: in quegli anni, infatti, Bardolino divenne comune autonomo e le corporazioni di famiglie che vi vivevano avevano l’esclusiva della pesca lungo la spiaggia. Fu così che vennero costruite le abitazioni, visibili ancora oggi, edificate a lisca di pesce, una dietro l’altra, a partire dalla prima che sorge sulla spiaggia. Le vie che portano dalla costa verso l’interno del paese sono tutte parallele e perpendicolari al litorale, proprio per agevolare il trasporto delle barche davanti casa. Queste antiche abitazioni, assieme alle stradine piene di fiori e agli spazi lastricati davanti agli usci, fanno di Bardolino un luogo unico e meta ogni anno di milioni di turisti.
Ci godiamo la pace ed il sole in questo paesino con vista lago, e dopo cena torniamo verso Verona.
GIOVEDI’ 14 GIUGNO 2016
Borghetto sul Mincio
E’ il nostro ultimo giorno di vacanza, nonché il momento di raccogliere le nostre cose e salutare Verona per l’ultima volta. Come ultima tappa prima di tornare a casa ci fermiamo a Borghetto, piccolo insediamento nel comune di Valeggio sul Mincio. Borghetto, toponimo di origine longobarda che significa “insediamento fortificato”, è il nome del primo abitato sorto nei pressi del punto di guado del fiume Mincio. Valeggio significherebbe “luogo pianeggiante”, anche se la tradizione, in modo più suggestivo, riferisce il toponimo a “vale dium”, “Valle degli dei”.
Nel 1405, con il passaggio alla Repubblica di Venezia, in questo luogo si sviluppò l’attività di macinazione dei cereali, frumento e riso, come dimostrano i mulini ad acqua che ancora si affacciano sul fiume. L’impiego dell’acqua del Mincio per irrigare i campi consentì un fiorente sviluppo dell’agricoltura.
Borghetto è solo questo: un pugno di case, un antico villaggio di mulini in completa simbiosi con il suo fiume. Un idillio fluviale, con i tre antichi mulini che sembrano nascere dall’acqua. Un luogo incantato, un gioiello che segna la fine della nostra vacanza, che non poteva culminare in modo migliore. Dopo pranzo, si torna a casa.
Tranquilli, non mi sono affatto dimenticata di parlare di cibo! Dai vini eccellenti come il rosso Bardolino, l’Amarone e il Valpolicella, il bianco di Custoza o di Soave e il Recioto, vino rosso passito dolce, dai risotti alla pasta ripiena (il tortellino, che a Valeggio è noto come “nodo d’amore” in ricordo del nodo ad un fazzoletto di seta intrecciato da due amanti prima di gettarsi nel Mincio, e che è farcito nei modi più disparati), fino ad arrivare ai bolliti, al pesce di lago e ai dolci come la sbrisolona, la zona offre interessanti spunti per mangiare. Un solo appunto, forse ovvio: mentre la città di Verona offre proposte ottime per tutte le tasche, nei paesini turistici lungo il Lago di Garda sarà difficile spendere poco se si ricerca la qualità e locali non turistici! Ma andiamo con ordine 🙂
Ristoranti: cosa, dove, come (Verona)
1) Gastronomia Vecio Castel, Stradone Porta Palio, 5
Ci fermiamo qui a pranzo appena arrivati, lunedì. Gastronomia con prodotti davvero ottimi, gustiamo per una spesa irrisoria un tagliere di salumi e formaggi tipici accompagnato da mostarda di frutta e giardiniera di verdure. Consigliato per un pasto veloce.
2) La Torre Pizzacaffè, Stradone Scipione Maffei, 1
Prima del concerto, lunedì sera mangiamo velocemente un trancio di pizza al taglio. Ma non uno qualunque: si tratta della pizza in teglia romana di Saporè, il celebre locale di Renato Bosco, con lievito madre e lievito naturale. Non la solita pizza, ma una davvero speciale!
3) La Bottega della Gina, Via Fama, 3/c
Pranziamo in questo locale martedì, cercando qualcosa di tipico in cui spendere poco. La bottega è nota per il “tortellino da asporto”: si tratta infatti di un pastificio che espone sul banco decine di tortelli e tortellini farciti in diversi modi (e che ripieni!) che possono essere acquistati crudi o cotti e conditi con burro e salvia, e che ha due o tre tavolini anche per sedersi. Noi degustiamo tutto il degustabile, beviamo prosecco e spendiamo una stupidaggine… Davvero consigliato, per provare qualcosa di diverso!
4) Zampieri la Mandorla, Via Alberto Mario, 23
Per un aperitivo veloce, martedì ci fermiamo in quest’enoteca davvero carina dove assaggiamo anche le celebri polpette di cavallo. Un assaggio di vino ad un prezzo molto più basso rispetto a quelli a cui siamo di solito abituati!
5) Antica Amelia, Lungadige Rubele, 32
Per cena, martedì, cerchiamo un posto dove mangiare i ben noti bolliti, ma in estate è praticamente impossibile. Il locale però non delude le nostre aspettative: tra le altre cose, un ottimo risotto al Soave e salvia e la celebre pastissada de caval, stufato di carne di cavallo che si prepara secondo un’antica ricetta. E per concludere in bellezza, sbrisolona, grappa (per lui) e recioto (per me). Se amate i locali senza fronzoli ma accoglienti e silenziosi, questo ristorante fa per voi.
Ristoranti: cosa, dove, come (Lago di Garda)
1) Tavernetta Maria Callas, Via S. Salvatore, 5, Sirmione
Un gioiellino nella turistica Sirmione, dove mangiare buoni piatti (la spesa non è bassa ma vale la pena) tradizionali leggermente rivisitati. Il pesce di lago la fa da padrone: bigoli al torchio con sarde di lago, uvetta, pinoli e crema di prezzemolo; coregone con olive, acciughe, fiori di cappero e pomodorini di Pachino; salmerino agli agrumi e anacardi in salsa al Lugano. E per concludere, un fresco gelato alla mela verde. Davvero meritevole.
2) Il Giardino delle Esperidi, Via G. Mameli, 1, Bardolino
Forse l’unico locale di Bardolino non invaso dai turisti, anche perché il solo a non proporre ragù e lasagne alla bolognese con tanto di foto dei piatti ben in vista all’ingresso. Una cena romantica e costosa, ma molto molto particolare: entrée offerto a base di melone, sale nero e menta; pesce di lago con maggiorana, zucchine e i suoi fiori su zuppetta di mandorle di Noto e olive; quaglia con crema fredda di patate viola, spinacini e crumble di nocciole; melanzana al forno con gnocchetti di kamut, pesce di lago e pomodori verdi; coniglio disossato al forno con finferli e ribes; frolla con crema di pere e gelato al gorgonzola; spuma di ricotta con fragole e crema all’olio extravergine gardesano. Superlativo.
3) La Vecchia Bottega, Via Michelangelo, 6, Borghetto sul Mincio
Per il nostro ultimo pasto sul lago, scegliamo nell’incantata Borghetto un locale con vista sul lago, semplice, che non delude le nostre aspettative. Non abbiamo molta fame, ma c’è sempre spazio per un bicchiere di Amarone, dei “nodi d’amore” all’Amarone su crema di parmigiano e dell’anguilla arrosto con polenta!
Lascia un commento