Amo più i salati che i dolci, lo sapete bene. Eppure, ci sono preparazioni dolci per me irresistibili, come la crema pasticcera (che amo ben più del cioccolato) e la pasta frolla. Prendete questi ingredienti, uniteci il fatto che agli amici non si dice mai di no e… Ecco qua I Pasticciotti Leccesi!
L’amica in questione non è pugliese, è campana, ma questo poco importa: è la mia cara amica #calendargirl Lucia Melchiorre del blog Le Ricette di Luci, ambasciatrice quest’oggi per il Calendario del Cibo Italiano di questi incredibili dolcetti, fantastici per la colazione… Ecco qui il suo post ufficiale!
Il pasticciotto, scrigno di frolla preparata però con lo strutto anziché con il burro, è un dolcetto salentino farcito da sempre solo con crema pasticcera, anche se versioni più moderne prevedono l’aggiunta di un cuore di amarena sciroppata. Il segreto di questi meravigliosi dolcetti, che danno il meglio di loro se consumati caldi, sta proprio nella semplicità degli ingredienti con cui sono preparati, e proprio per la loro “purezza” i salentini sono soliti regalarli come “cùnsulu”, ossia come consolazione, alle famiglie colpite da lutti, ma anche offrirli in occasioni più liete.
Oggi esistono diverse varianti dei pasticciotti: c’è la versione torta (grande e rotonda), la versione nera (il “pasticciotto Obama”, in onore della first lady americana innamorata di questi dolcetti, con frolla al cacao) e la versione fruttata (ripiena di confettura di pere, di albicocche o di cotognata), il cosiddetto “fruttone”, ricoperta da una glassa di cioccolato fondente. Simili ai pasticciotti sono tra l’altro i bocconotti calabresi, ripieni però di cioccolato o di marmellata di uva nera. Ma torniamo all’originale pasticciotto leccese, e scopriamone la nascita…
Il nostro viaggio alla scoperta dei pasticciotti inizia nel 1745 a Galatina, comune in provincia di Lecce, in Via Vittorio Emanuele II, cuore del centro storico e fulcro intorno al quale ruotava molto del dinamismo e della vita cittadina. E’ lì che, allora come oggi (da ben nove generazioni!), si trovava la pasticceria Ascalone: in vetrina non dolci ma gioielli, non paste ma preziose gemme. Ma a Nicola Ascalone questo non bastava: voleva ideare una ricetta che potesse colpire i forestieri attesi per la festa del santo patrono, San Paolo (guaritore delle “tarantate”), il 29 giugno. Prova che ti riprovo, con un avanzo di frolla e uno di crema pasticcera che non erano sufficienti a realizzare una torta, il pasticcere preparò delle tortine utilizzando dei piccoli stampini di rame di circa 10×6 cm.
Secondo Rossella Barletta, autrice del volume “Dolci tipici salentini”, Ascalone si sarebbe ispirato per la forma ai fregi artistici presenti nella facciata del Sedile e a destra della facciata della Chiesa di Santa Croce, due dei più bei monumenti barocchi della città di Lecce. Vero o meno, il risultato della sua invenzione estemporanea fu “un pasticcio”, per sua stessa ammissione. Eppure, facendolo assaggiare, così per curiosità, ad un passante, questi ne rimase estasiato e ne chiese altri da portare alla sua famiglia. Nacque così il pasticciotto, di cui ben presto si sparse la voce e che divenne da subito un dolce tipico.
Fonti autorevoli, tuttavia, riportano notizie della produzione del pasticciotto nella forma corrente già nei primissimi anni del Settecento: nell’inventario redatto il 27 luglio 1707 in occasione della morte di Monsignor Orazio Fortunato, che si trova nell’archivio della Curia Vescovile di Nardò, compaiono, assieme ad altri oggetti, “barchiglie di rame da far pasticciotti numero otto”.
Che l’idea di Ascalone sia nata dal nulla o che o che questi si sia invece ispirato ad un prodotto già di sua conoscenza, è certo che fu solo a partire dal 1911 che il pasticciotto venne perfezionato, codificato e fatto conoscere oltre i confini della provincia di Lecce e della stessa regione Puglia. Il merito di ciò fu dell’antica pasticceria Alvino di Lecce, che lo esportò nel resto d’Italia con la denominazione tipica e che da allora ne rivendica la paternità. Dispute campanilistiche a parte, oggi il pasticciotto è il dolce leccese per antonomasia ed è presente nell’elenco dei PAT della regione Puglia redatto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e nell’Atlante dei prodotti tipici alimentari Pugliesi; è inoltre tutelato a partire dal 2003 anche dal Comune di Lecce con la De.Co. (Denominazione Comunale di origine).
I pasticciotti sono oggi un prodotto promosso e valorizzato anche attraverso una festa, il “Premio Gallone d’Oro”, che si tiene a dicembre a Specchia Gallone, frazione di Minervino, in provincia di Lecce. Anche se non se ne conosce la ricetta ufficiale, l’Atlante codifica gli ingredienti della pasta frolla ed i passaggi della preparazione di questi dolcetti in modo piuttosto rigoroso, e la mia ricetta rispetta queste “direttive”. La sola cosa che varia leggermente è l’altezza dei pasticciotti: gli originali sono un pochino più bassi dei miei (si vede che da buona toscana ho usato gli stampini da budini di riso, eh? 😛 )
- 250 g di farina 00
- 125 g di strutto
- 115 g di fruttosio (o 125 g di zucchero)
- 2 tuorli
- 5 g di lievito
- 1 pizzico di vaniglia in polvere
- ½ limone (scorza)
- 1 pizzico di sale
- 500 ml di latte
- 1 baccello di vaniglia
- 5 tuorli
- 135 g di fruttosio (o 150 g di zucchero)
- 40 gr. di maizena
- 1 uovo
- Disponete la farina a fontana, mettete al centro lo strutto ed iniziate ad impastare ottenendo un composto sabbioso. Unite quindi il fruttosio (o zucchero), i tuorli, il lievito, la vaniglia, la scorza di limone ed il sale e continuate ad impastare fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo, che farete riposare in frigo per una notte, avvolto con pellicola trasparente.
- Al mattino successivo, estraete la pasta dal frigo, sempre avvolta in pellicola, e preparate la crema pasticcera: in una casseruola capiente portate ad ebollizione il latte con il baccello di vaniglia. Nel frattempo, in una ciotola, sbattete con la frusta a mano i tuorli con il fruttosio (o zucchero), quindi versate a filo il latte caldo una volta eliminato e raschiato il baccello di vaniglia; conservate una tazzina di latte, stemperatevi la maizena e, quando sarà sciolta, unite anch’essa agli altri ingredienti. Mescolate sempre con la frusta fino a che il composto non sarà liscio ed omogeneo, quindi trasferitelo di nuovo nella casseruola e portate ad ebollizione, mescolando di continuo; lasciate sobbollire per circa 5 minuti, sempre mescolando (io utilizzo la frusta a mano), fino a che la crema non si sarà addensata. Fate raffreddare.
- Su di un piano infarinato stendete ⅔ della pasta frolla, dividetela in pezzi della giusta dimensione e rivestitevi i tradizionali stampini ovali in metallo precedentemente imburrati ed infarinati (io ho utilizzato stampi ovali in silicone), facendo pressione con le dita affinchè la pasta aderisca bene alle pareti. Riempite gli stampi con la crema pasticcera (senza esagerare: la crema tende a gonfiarsi in cottura e rischia di fuoriuscire!), stendete la restante pasta e con essa formate dei dischi ovali atti a ricoprire i pasticciotti, formando una sorta di “cupola”, sigillando bene la pasta ai bordi e rifilando quella in eccesso. Spennellate la superficie con un uovo sbattuto, praticate un foro con uno stuzzicadenti al centro di ogni pasticciotto e cuocete nel forno già caldo a 200° C fino a che la cupola non sarà dorata (circa 25 min): molto del gusto dei pasticciotti deriva proprio dalla caramellizzazione degli zuccheri. Se in cottura la cupola dei dolcetti tenderà a sollevarsi, tranquilli: una volta sfornati, si riabbasserà! Sformate i pasticciotti solo quando saranno intiepiditi, altrimenti si romperanno a causa del calore e della consistenza della crema… Ma una volta sformati, gustateli subito!
2 ore di raffreddamento della crema pasticcera
Bibliografia:
Donpasta.selecter, 30 ricette del Mediterraneo, 2006, Kowalski Editore
L. Cremona, L’Italia dei dolci, 2004, Touring Editore
AA. VV., 1000 ricette della cucina italiana, 2010, Rizzoli
http://www.fondazioneterradotranto.it/
http://www.salentoweb.tv/
http://www.gentedelfud.it/
http://www.ilgiornale.it/
http://www.salogentis.it/
Patty dice
Potrei mangiarmene un pancale ed ancora ne avrei voglia. Io e te a stampini siamo messe bene….però anche se sono più alti, si vede da lontano che sono magnifici!
Brava Sara, i tuoi post sono sempre un piacere da leggere e guardare.
Un abbraccio,
pixelicious dice
Ahahah Patti eh sì… Sull’ovale ci siamo comunque! I miei sono alti come i budini di riso, i tuoi tutti belli onduati… Ma il risultato non cambia: questi dolcetti sono favolosi! Grazie di cuore per le tue bellissime parole Patti! Un abbraccio a te!
Elena dice
Sara…non so quante e quali esclamazioni mi sono uscite dalla bocca quando ho letto e ho visto le foto riguardanti questi dolcetti !!!. Adoro la crema pasticcera e la frolla piu’ di ogni altra cosa…nn ho parole : sono convinta comunque che con questa leccornia hai realizzato al massimo i desideri di tante persone, golose e meno golose. Complimenti !
pixelicious dice
Mamy ma grazie!!! Avrò preso da te io mi sa… Lo sai, frolla e crema sono il massimo per me! Questi pasticciotti prima o poi li ripreparo anche per te! 🙂 Grazie di cuore!
Lucia dice
Eccomi!!!! Prima di tutto grazie per le belle parole, la nostra micizia per me è un dono molto prezioso e quindi ti ringrazio prima di tutto perchè so che anche per te è cosi!!! Passiamo a quella meraviglia che hai preparato…perfetta la pasta frolla, perfetta la crema che non si è minimamente staccata dalla parete…segno di una tecnica perfetta!! per non parlare poi delle tue foto che sono il top!!!! Anche questa esperienza l’abbiamo intrapresa insieme e, anche questa volta, ci siamo arricchite !!!! alla prossima amica!!!! 🙂
pixelicious dice
Grazie di cuore Lucy del tuo commento… Sono stata proprio contenta di esserci: una tentazione troppo forte questi pasticciotti, ma anche e soprattutto in nome dell’amicizia che ci lega! Un abbraccio tesoro!
Cristina Tiddia dice
Bravissima Sara! I tuoi Pasticciotti sono irresistibil, belli cicciotti con tanta crema!!!!!
pixelicious dice
Eheheh cicciotti, hai detto bene… Colpa (o merito?!) degli stampini alti! Grazie mille di essere passata cara Cristina! Un abbraccio
Maria Teresa Marsia Calce dice
Perfetti l’hanno già detto? buoni pure? che li rifanno?….perchè io sono intenzionata a rifare questi perfetti e buoni pasticcciotti leccesi! Unico problemino..gli stampini. qui in Piemonte non di trovano. Cerco ancora un po, altriementi Amazon!
pixelicious dice
Eccoti anche qui Maria Teresa!!! Apparte grazie, grazie e grazie <3 Veniamo alla questione stampini: i miei sono di silicone e non sono propriamente da pasticciotti perchè sono un filino alti. Se devi comprarli allora tanto vale che tu prenda quelli giusti da pasticciotti... Se scrivi "pasticciotti" su Amazon li trovi subito!! Un bacione