Un piatto elegante e sontuoso, adatto per la tavola delle feste: questo mese, grazie alla vincitrice Marina, la sfida dell’MTChallenge (la numero 65) verte sul Sartù, timballo di riso napoletano farcito di ogni bene! La mia proposta è molto basilare e poco fantasiosa, ma golosa quello sì: Sartù di Riso al Pomodoro con Melanzane, Provola e Polpettine di Salsiccia!
A questo giro, ammetto, l’MTChallenge mi ha davvero fatta riflettere. Mi sono sempre considerata una “di bocca bona”, come si dice qui in Toscana: mangio praticamente tutto, se si eccettuano i peperoni ed il prosciutto cotto. Ma poi, entrando nei particolari, ci sono le eccezioni. Il riso, ad esempio: lo adoro nei dolci (il budino di riso fiorentino è la mia colazione preferita in assoluto) e adoro i risotti… E poi basta. Non so che cosa sia che mi fa storcere il naso di fronte ad arancini, supplì, timballi e torte di riso salate… Ma qualcosa mi turba. Sarà il ragù col riso, un’accoppiata che qui in Toscana suona decisamente strana? O sarà il ricordo di quel riso scotto condito con piselli e prosciutto cotto che almeno una volta alla settimana ci toccava, alla mensa scolastica, e che penso continuerà a turbare i miei sogni fino alla fine dei miei giorni? Non saprei.
E’ anche per queste ragioni che non ho potuto prepararlo prima di Pasqua: dovendo trascorrere queste feste a San Vincenzo con la mia famiglia, sapevo benissimo che un piatto del genere non sarebbe stato apprezzato, non tanto da mia madre (lei sì che mangia di tutto), quanto da mio padre, che so essere amante, soprattutto in questa stagione, di ben altri pasti (baccelli, formaggi, salumi, verdure a pinzimonio sono stati i protagonisti delle nostre mangiate pasquali, dalla cena del Venerdì Santo fino a quella di Pasquetta!). E quindi, ecco che mi sono ritrovata a cimentarmi dopo le feste, ancora più a ridosso della mia scadenza 😛
La mia ricetta segue pedissequamente quella di Marina (che è quella di Alfonso Iaccarino), discostandosi ovviamente soltanto laddove gli ingredienti cambiano. Per il resto, un po’ per paura e un po’ per carenza di energie, ho preferito non osare, pur volendo fortissimamente esserci anche questo mese. Ma bando alle ciance e… Vai col sartù!
- 1 cipolla dorata
- ½ bicchiere di vino bianco
- 1 l di buona passata di pomodoro
- 2 rametti di basilico
- olio extravergine d’oliva
- sale
- 40 g di pane raffermo
- 200 ml di brodo di carne
- 180 g di salsicce fresche (2)
- 1 ciuffo di prezzemolo
- 1 tuorlo d’uovo
- sale
- pepe
- farina 00
- olio di semi di arachide per friggere
- 800 g di melanzane (2 grandi)
- 1 mazzetto di basilico
- 400 g di provola (o treccione affumicato)
- olio extravergine d’oliva
- sale
- pepe
- 600 g di riso Carnaroli
- 150 g di salsa di pomodoro (vedi sopra)
- 70 g di parmigiano grattugiato
- 6 uova
- sale
- olio extravergine di oliva
- burro per lo stampo e la superficie
- pangrattato per lo stampo e la superficie
- Scaldate un paio di cucchiai d’olio in una casseruola ed unitevi la cipolla tritata finemente. Non appena sarà trasparente versate il vino, fate evaporare, quindi unite la passata di pomodoro, salate leggermente e fate riprendere il bollore. A questo punto abbassate la fiamma, mettete il coperchio e fate cuocere a fuoco lento ma costante per circa un’ora, unendo il basilico intero, che toglierete a fine cottura.
- Immergete il pane raffermo nel brodo e fate ammorbidire. Eliminate il budello delle salsicce e sbriciolatele grossolanamente con le mani facendole ricadere in una ciotola, dunque unite il pane ben strizzato, il prezzemolo tritato ed il tuorlo; aggiustate di sale e pepe e formate un impasto omogeneo; ponete in frigo per un’oretta. Trascorso questo tempo, formate tante piccole polpettine rotonde grandi non più di una nocciola (a me ne sono venute una quarantina), infarinatele leggermente e friggetele in olio caldo fino a doratura, quindi ponetele su di un foglio di carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Tenete da parte.
- Tagliate a cubetti le melanzane e rosolatele in una casseruola in cui avrete scaldato qualche cucchiaio d’olio per circa 15 minuti, aggiungendo il basilico sminuzzato; aggiustate di sale e pepe e lasciate raffreddare. Tagliate a cubetti la provola.
- In una pentola versate 1,5 l abbondante di acqua e aggiungetevi un mestolo (150 g) di salsa di pomodoro. Portate ad ebollizione, salate leggermente e cuocetevi il riso fino a ¾, mantenendo il fuoco alto (i liquidi dovranno ritirarsi completamente). Mescolate di tanto in tanto e se serve aggiungete altra acqua (io non ne ho avuto bisogno). Spegnete, mescolate bene e lasciate intiepidire. Una volta tiepido unite il parmigiano grattugiato, due cucchiai di olio e le uova, una alla volta, mescolando bene fino a che il composto non risulterà omogeneo.
- Accendete il forno a 180° C.
- Imburrate accuratamente lo stampo e spolveratelo molto bene con il pangrattato. Coprite il fondo dello stampo con uno strato di riso alto circa 1 cm, livellando bene con il dorso di un cucchiaio (bagnatelo ogni tanto). Create lo stesso strato di riso anche sulla parete dello stampo, sempre utilizzando il cucchiaio per pressare. Quando avrete raggiunto metà dell’altezza dello stampo riempite la cavità con metà delle melanzane, metà delle polpette e metà della provola; versate un cucchiaio di salsa di pomodoro, quindi coprite con un altro strato di riso alto sempre 1 cm e rivestite anche le pareti, stavolta raggiungendo il bordo dello stampo. Riempite di nuovo la cavità con il restante ripieno (melanzane, polpettine, provola ed un cucchiaio di salsa di pomodoro), quindi completate con un ultimo strato di riso, sempre alto 1 cm. Una volta livellata bene la superficie, cospargetela di pangrattato e distribuite qualche fiocchetto di burro.
- Cuocete in forno per circa 50 minuti: vi renderete conto che il vostro sartù è pronto quando vedrete chiaramente che i bordi si staccheranno dalle pareti dello stampo e la superficie sarà ben dorata.
- Lasciate riposare il sartù per almeno un’oretta prima di sformarlo su di un piatto da portata, quindi affettatelo e servitelo, irrorando ogni porzione con un cucchiaio di salsa al pomodoro. Avendolo tolto dallo stampo ormai dopo cena, io l’ho riscaldato ed affettato direttamente il giorno successivo.
Con questa ricetta partecipo alla sfida numero 65 dell’MTChallenge: il Sartù!
Manu dice
Ecco adesso ne ho la certezza, altro che niente di che è veramente gustoso, forse il tuo dubbio (che poi è lo stesso mio) è proprio dato dal fatto che è una ricetta inedita mai assaggiata e questo ci rende più titubanti
Il tuo sartu’ però è bellissimo e con un ripieno gustoso con quelle polpettine di salsiccia, la melanzana e la provola da leccarsi i baffi ?
pixelicious dice
Esatto Manu: non avendo mai assaggiato l’originale, riprodurlo non era semplice… Per questo ho seguito con attenzione la ricetta di Marina! Son contenta che ti piaccia il ripieno, in effetti ho puntato su quello, a mio gusto personale, non amando la parte “di contorno”… Un bacione!
Marina dice
È un bel sartu’ il tuo…estivo e essenziale. Bilanciato come strati di riso e non dovevi assolutamente temere il taglio ?
pixelicious dice
Marina ma grazie! Più che il taglio in sè temevo un po’ tutto, non avendolo mai preparato nè assaggiato… Sono felice però che il risultato, benchè essenziale, sia per te equilibrato al punto giusto 🙂 Un abbraccio!
Kika dice
Oddio quel sugo di pomodoro è uscito dallo schermo e mi ha sporcato tutta la scrivania!
Irriducibile panzona, ti adoro per tenere duro e guarda qui che cose meravigliose riesci ancora a tirar fuori!
pixelicious dice
Ma wow, voglio vedere la tua scrivania insugata ahahha! Son contenta che faccia un bell’effetto 😉 Finchè la pancia mi dà tregua io ci provo, anche se mi sto rendendo conto che ogni giorno è più difficile… Intanto, questa l’ho fatta! Ti adoro anch’io! Bacioni
Elena dice
Ciao
silvia dice
Bellissimo il tuo sartù è imponente, ciccioso e gustoso, complimenti.
pixelicious dice
Mi piace “ciccioso”… rende l’idea! Grazie di cuore davvero Silvia, un bacione!
Alessandra dice
Basilare? Non credo proprio! Come al solito hai cucinato una cosa meravigliosa! E comunque l’incubo del riso scotto lo abbiamo in due e il mio è accompagnato all’odio profondo verso il ragù di carne con il quale tante volte mia mamma lo condiva… Tiene duro tesoro che tra un po’ a cicogna arriva!! Bacissimi
pixelicious dice
Ecco, mi rincuora non essere la sola ad avere gli incubi… Benedetta infanzia traumatica ahah! Eh sì, la cicogna sta arrivando… Sono pronta, da un momento all’altro! Bacione grande a te tesoro!
lisa fregosi dice
Bellissimo e adoro gli abbinamenti, complimenti
pixelicious dice
Ma grazie di cuore Lisa, vedo che allora abbiamo gusti molto simili! 😉
alessandra dice
Qui all’MTC abbiamo una tradizione di puerpere che praticamente hanno rischiato di completare il piatto in sala parto… e tu sei l’ultimo anello di questa catena, che e’ poi quella che mi lega a questo gioco in modo permanente: nel senso che dove altro le trovi, persone come te, che invece di invocare la piu’ legittima delle giustificazioni, si mettono a fare il sartu’ a poche settimane dall’arrivo di Marta?
E comunque: ho il tuo stesso problema con il riso che, a dirla tutta, a me non fa impazzire neanche nei dolci. Mi piacciono i risotti, quello si- ma tutto il resto, e’ “per dovere”. E stendo un velo pietoso sulla mia vita di qui, perche’ te la lascio immaginare. Il sartu’ non mi dispiace, anche perche’ mia madre ne fa uno pazzesco, ma non vado oltre il secondo cucchiaio. E quello che ti chiedo e’: come e’ finita, con te? perche’ quello che vedo e’ uno spettacolo… ma e’ bastato a farti cambiare idea?
pixelicious dice
Guarda Ale, sto facendo il conto alla rovescia… riuscissi a partecipare anche a maggio sarebbe bellissimo, ma non sai quanto temo di lasciare la preparazione a metà per correre in ospedale ahaha!
La passione muove le montagne (nel mio caso mai appellativo fu più pertinente!) ed è questo che mi ha spinta a provarci, pur con tutti gli impedimenti del caso! Sono felice di non essere la sola a non amare il riso se non nei risotti (anche se io non ho questo problema con i dolci)… Immagino poi la difficoltà a Sing Sing a trovare un riso che sia degno di tale nome!
Guarda, alla fine ci è piaciuto molto il sartù, più che altro in quanto ricco di ripieno piuttosto goloso… Ma come ho scritto, non è bastato a farmi superare il “problema” e quando nel piatto è rimasta un po’ di crosta di riso, senza ripieno nè salsa, non sono riuscita a mandarla giù :/ Quindi non ho cambiato idea del tutto, mi dispiace… Ma sono moooolto felice di averci provato e che ti piaccia la mia proposta! Un abbraccio