Siamo arrivati alla fine di questa settimana piovosa… Vi lascio al vostro weekend con un dolcino semplice e fresco, benchè ricco di quel calore che solo le ricette della tradizione hanno: il Caffè in Forchetta!
Questa settimana sono riuscita a pensare a diverse nuove ricette, grazie anche alla mia mamma che è stata qui tre giorni e si è goduta la sua nipotina 🙂 La ricetta dolce che vi propongo oggi, prima di buttarmi a capofitto nel mondo delle fragole e – spero a breve – in quello dei gelati e dei ghiaccioli, a dire il vero però l’ho preparata esattamente un anno fa: il caso vuole che le foto siano infatti datate esattamente 13 aprile (2017), la stessa data di oggi. Eppure, credetemi, quando ho pensato di pubblicarla, qualche giorno fa, non avevo notato questa buffa casualità!
Un anno fa a quest’ora avevo un gran bel pancione e mi dannavo a cucinare e fotografare convinta che poi chissà se e quando ne avrei avuto più il tempo. Niente di più sbagliato ma beh, il materiale ormai c’è e non è che vada buttato via, anzi!
Il caffè in forchetta è un classico della tradizione antica, quella delle nostre nonne: forse anche della mia, chissà, sono davvero poche le ricette della nonna Lilia che ricordo e che ho avuto occasione di replicare e pubblicare, grazie anche alla mamma. Non avevo mai assaggiato questo dolce fino a 3 anni fa, all’inizio di febbraio, quando mi trovai a fotografare questo capolavoro che aveva preparato Annarita in occasione del corso di fotografia a casa di Laura: penso sia stato il dolce più fotografato della storia!
Non sono mai stata amante dei dolci a base di caffè, non così tanto da aver voglia di prepararne io stessa insomma (10 anni e mezzo di blog ed un solo dolce a base di caffè, le Coviglie Napoletane), ma ultimamente molte cose sono cambiate e sì, persino i miei gusti! Ecco perché l’anno scorso, quando vidi la stessa ricetta pubblicata da Sabrina – che era con noi quel giorno da Laura – questo dessert mi fece ben altro effetto e decisamente molta più gola: sarà stata la gravidanza a farmi apprezzare il caffè in ogni sua forma invece che solamente come bevanda? 😉
La ricetta che segue è sostanzialmente quella di Sabrina, con meno uova rispetto a quella di Annarita; inoltre, come Sabrina ho preferito le monoporzioni, ma tanto di cappello ad Annarita perché il suo budino gigante era davvero perfetto! La macchinetta da caffè che vedete in foto invece viene direttamente da Napoli ed è un dono di Lucia 🙂
- 300 g di caffè (2 moke da 3-4 persone)
- 3 uova
- 40 g di fruttosio (o 50 g di zucchero)
- 90 g di fruttosio (o 100 g di zucchero)
- 25 g di acqua
- Prima di tutto preparate il caffè con la moka e lasciate raffreddare.
- Per il caramello, versate fruttosio (o zucchero) e acqua in un pentolino e lasciate cuocere a fuoco basso, senza mescolare, fino a che il caramello non avrà raggiunto il suo caratteristico color ambrato. Una volta pronto, suddividetelo sul fondo dei 5 stampini.
- In una ciotola capiente sbattete le uova con il fruttosio (o zucchero) utilizzando la frusta manuale, versate quindi il caffè freddo ed amalgamate bene. Distribuite il composto negli stampini cosparsi di caramello, riempiendoli fino in cima, e cuoceteli a bagnomaria (con acqua fino ai ⅔ degli stampini) nel forno già caldo a 180° C, per circa 30 minuti (fate la prova infilando in uno stampino la lama di un coltello: se questa esce pulita, il caffè in forchetta pronto).
- Una volta cotti fate raffreddare a temperatura ambiente (estraeteli dall’acqua non appena saranno maneggiabili), dunque conservateli in frigo per almeno 4 ore (ma meglio una notte intera) prima di sformare sui piattini e servire. Per sformarli, aiutatevi con la lama di un coltello passandola lungo i bordi interni degli stampini.
Sono molto belli e in monoporzione fanno un figurone. la mia ricetta è di una nonna e si sa, le nonne abbondano. E’ un dolce che amo molto sia per la considtenza che per il gusto. Un bacione a te e alla nanetta.
Eccoti Annarita! Eh, le nonne abbondano si sa 😂 Ma uovo più uovo meno, ricordo molto bene quel tuo bellissimo caffè in forchetta e quel pomeriggio 🙂 baci grandi anche a te e a Dario da me e la “piccina” :*