Come ho fatto spesso, anche stavolta vi propongo uno sguardo fuori dal nostro paese. Lo so che la cucina italiana offrirebbe tanti spunti, ma che posso farci… Tutto quel che è etnico, tutto quel che mi è nuovo, tutto quel che non conosco mi incuriosisce e mi spinge a documentarmi. Oggi è il caso della Pasta Brick!
La Pasta Brick, anche detta Malsouka, è una sfoglia leggerissima utilizzata nella cucina araba e nordafricana, con la quale si preparano sia ricette salate che ricette dolci. E’ molto simile alla pasta fillo, anche se vi sono alcune differenze tra le due: la provenienza (la fillo è greca/turca, la brick è tunisina), la farina di base (la brick è fatta a partire dalla semola, quindi una farina a grana più grossa, mentre la fillo si prepara con farina bianca fine, sale e acqua) e la consistenza (la pasta fillo è più fine della pasta brick, non per niente per un solo involtino si utilizzano almeno 3 fogli di fillo ma solo un paio di fogli di brick). Dove trovare la pasta brick? Beh, io per andare sul sicuro vado a comprarmela alla macelleria araba, vicino casa di Luca 🙂
I Brick tunisini sono forse la ricetta più nota per la quale è previsto l’utilizzo di questa pasta. La ricetta originale è a base, principalmente, di patate e tonno, ma io odio il tonno in scatola per cui opto per una versione vegetariana. Altro particolare: in realtà l’uovo non andrebbe aggiunto nel ripieno, ma andrebbe lasciato intero, rompendone uno a crudo per ogni involtino, di modo che esso coli a filo al momento che si degustano i brick. Ma… ehm… questa è un’altra cosa per cui non vado matta 😕 Ultimissima cosa: di solito non friggo i brick come la ricetta originale richiederebbe, ma li passo in forno per renderli più leggeri 😉
Insomma, ecco come io preparo questi Brick Tunisini Vegetariani:
INGREDIENTI (per 6 fagottini rettangolari di circa 15 cm x 7 cm)
4 patate medio – grandi
2 cipolle bionde
6 cucchiaini di capperi sgocciolati
50 gr. di caciotta grattugiata
3 uova
2 mazzi di prezzemolo (ci vorrebbe il coriandolo fresco, ma al solito io non lo trovo)
1/2 limone (succo)
80 gr. di ghee
6 fogli di pasta brick (i miei sono rotondi, dal diametro di 30 cm ciascuno)
125 gr. di yogurt bianco al naturale (un vasetto insomma)
1 cucchiaino di cumino in polvere
cannella in polvere
semi di coriandolo da pestare (o già in polvere)
olio extravergine di oliva
pepe nero
PREPARAZIONE
Preriscaldate il forno a 200° C. Lessate le patate immergendole fin da subito in acqua fredda salata (40 minuti dovrebbero bastare), che vengono più buone 😉 Nel frattempo affettate finemente le cipolle e fatele imbiondire in padella con pochissimo olio. Appena le patate saranno maneggiabili sbucciatele, quindi schiacciatele in una ciotola con una forchetta; aggiungete un filo d’olio e i capperi ben sgocciolati e tritati finemente. Amalgamate bene e unite la cipolla, la caciotta grattugiata, una bella macinata di pepe, le uova sbattute prima a parte, uno dei due mazzetti di prezzemolo tritato ed il succo di uno spicchio di limone.
In un pentolino fate fondere il ghee; stendete un foglio di pasta brick, dividetelo a metà e spennellate la prima metà con il ghee, quindi spolveratevi un pizzico di cannella ed i semi di coriandolo pestati (o già in polvere); ponetevi sopra l’altra metà di foglio e spennellate col ghee anche questo, quindi spolverizzate con le stesse spezie. A questo punto metteteci una cucchiaiata di ripieno e chiudete la pasta: io chiudo i miei fogli, che a questo punto sono diventati delle mezzelune, a fagottino (ripiegando verso l’interno, sopra al ripieno, prima le due “punte”, le estremità del lato dritto insomma, e poi i due lati lunghi, cioè il lato dritto prima e l’arco per ultimo), ma in alternativa potete benissimo chiuderli ad involtino, a “sigaro” per intenderci, oppure a triangolo, o ancora a mezzaluna. Ripetete questi stessi passaggi per ogni brick, quindi sigillate bene i saccottini aiutandovi con dell’acqua (io ne tengo una ciotola a portata di mano, per bagnarmi le mani spesso) e poneteli su una teglia da forno rivestita di carta da forno.
Infornate la teglia e lasciate cuocere per 15 minuti circa, o comunque fino a quando i fagottini saranno dorati.
Nel frattempo preparate la salsina: lavorate lo yogurt con il restante prezzemolo tritato, il cumino ed il succo dello spicchio di limone restante. Servite i vostri brick con questa salsina.
Quanto alla musica, oggi si va sul classicissimo, eppure sempre bello… come resistere al fascino eterno di Jim e dei suoi The Doors?! Beccatevi Break on Through 😉
Sergio dice
Bona questa!!!
pixel3v dice
hihihi ma grazie 😀
luca del grande dice
boni boni confermo!!!
pixel3v dice
grazie Luca 😀
Scocs dice
sariiii cos’è il ghee???che gnuranza…devono essere buonissimi ma un pò complicati…
pixel3v dice
cocchina 🙂 il ghee è burro chiarificato… http://it.wikipedia.org/wiki/Ghee
io lo compro già fatto… è più grasso ma più buono del burro 🙂
Guarda ci vuole un po’ a farli ‘sti brick, ma vanno avanti per diversi giorni e riscaldati i giorni dopo son più buoni… 😉
Sergio dice
Deciso li faccio questo fine settimana, ma li faccio con il tonno buono 😉
pixel3v dice
Questo è poco ma sicuro 🙂
Anche se temo che il “tonno buono” sia sprecato per una preparazione simile… Ma te prova lo stesso, poi mi dici 😉
ps. ma la brick la trovi vero? 🙂
Sergio dice
E’ il mio cruccio, ma confido in castroni….ci passo all’ora di pranzo.
Sergio dice
Dimenticavo, il tonno buono è in barattoli di vetro preparato per la conservazione con il metodo tradizionale, niente a che vedere con il riomare.
Tonno rosso conservato sott’olio, quello lo uso spesso anche per il cous cous, quando manca il fresco.
Chiaramente lo prendo al sud e ne ho una buona scorta qui.
pixel3v dice
Castroni, già… Buon per voi! A me tocca andare dal pakistano, non che non mi piaccia eh… solo che è molto meno fornito 😕
Ah ho capito cosa intendi… Quei bei filetti in vetro… Ne ho mangiato di ottimo in Calabria giustappunto 🙂
All’inizio credevo ti riferissi al tonno fresco… Mi era parsa una mossa un po’ azzardata 🙂
ps. se non trovi la brick ma la vuoi assaggiare dimmelo che te la prendo all’arabo e quando Eva viene a Lucca la dò a lei!
Sergio dice
Vado all’ora di pranzo e ti faccio sapere. Castroni ce l’ho a 300 m. dal lavoro.
Il tonno è quello lì, per buono intendo quello ini vetro fatto artigianalmente, l’altro lo chiamo fresco dal momento che non è ancora bollito.
Altrimenti ti rubo qualche altra ricetta, mi sa che questo fine settimana lo passo ai fornelli, mentre eva lavora. 😉
pixel3v dice
Aspetto news allora… e incrocio le dita per te 😉
Altrimenti… Ruba ruba, son proprio felice… Che bravo omino di casa che sei! Un bacione grande alla lavoratrice del fine settimana! :*