Rieccomi, dopo una settimana di stasi dovuta a problemi nell’hard disk del pc (quasi-risolti… uff), problemi che mi impedivano di attingere al mio archivio di appunti culinari 😡 Ma tutto è bene quel che finisce bene 😀
Con questa ricetta che vi propongo oggi, per la prima volta mi sono cimentata nella preparazione di un piatto a base di melagrana. E per la prima volta mi sono cimentata pure nella preparazione di un piatto persiano (o meglio iraniano, che la Persia non esiste più da quel dì 🙄 e l’Iran può essere identificato come l’antico impero persiano)… Ebbene, le due cose son collegate, sapete? La Persia è infatti la terra di origine del melograno… Mentre l’autunno è invece la sua stagione, aggiungerei io 😀
Quindi su, guardatevi intorno: ci sarà sicuramente, in uno dei giardini vicini a casa vostra, qualche albero coi rami pendenti per via del peso di questi chiccosissimi frutti… Fate come me, agguantatene innocentemente uno e via, in cucina a preparare il Persian Khoresh-e Fesenjan: Stufato Iraniano di Petto di Pollo in Salsa di Noci e Melagrana (con Riso Pilaf allo Zafferano) (titolo infinito… puff puff) 😉 Per caso volete saperne di più? E’ presto detto: “khoresh” sta ad indicare un certo metodo di cottura stufato con salsa a base di noci e succo di melagrana, mentre “fesenjan” è il termine che designa l’anatra, o il pollame in generale. Eh sì, perchè in teoria questo piatto sarebbe a base di anatra… Ma io ho preferito andare sul classico e sul reperibile 😉
INGREDIENTI (per 4 persone)
Per il Khoresh-e Fesenjan:
4 petti di pollo (1,2 kg circa)
1 cipolla bianca
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di curcuma
½ limone (succo)
150 ml di brodo vegetale
170 ml di succo di melagrana
150 gr. di gherigli di noce
1 cucchiaio di zucchero (che io ho omesso)
olio extravergine di oliva
sale
semi di melagrana per guarnire (circa ½ frutto)
Per il Riso Pilaf:
300 gr. di riso basmati
1 cipolla bianca piccola
30 gr. di ghee
1 stecca di cannella
6 chiodi di garofano
1 bustina di zafferano
550 ml di brodo vegetale
PREPARAZIONE
Pulite, disossate e tagliate a bocconcini i petti di pollo; fateli dorare in una padella capiente assieme alla cipolla precedentemente tritata ed imbiondita con poco olio; aggiustate di sale e continuate la cottura a fiamma bassa fino a che tutti i bocconcini non avranno preso colore. A questo punto unite la cannella in polvere, la curcuma ed il succo di limone, quindi coprite e continuate la cottura per circa 10 minuti.
Nel frattempo, tritate al mixer 80 gr. di gherigli di noce; tritate grossolanamente e tostate i restanti 70 gr. In un altro tegame preparate la salsa: versate 150 ml di brodo vegetale, unitevi il succo di melagrana, le noci ridotte in polvere più quasi tutta la granella tostata (lasciatene da parte pochina per guarnire) e, chi volesse, lo zucchero (se non vi piace il gusto troppo dolce – che già il succo di melagrana è dolciastro di suo – potete tranquillamente rinunciarci, come in effetti ho fatto io); portate ad ebollizione e lasciate sobbollire a fuoco basso per circa 10 minuti.
Nel frattempo preparate il Riso Pilaf: lavate bene il riso basmati in uno scolapasta in modo da privarlo, almeno in parte, dell’amido, quindi lasciatelo asciugare bene. Mentre il riso asciuga preparate un trito fine con la cipolla e fatela imbiondire a fuoco molto basso in una casseruola insieme col ghee; aggiungete quindi la stecca di cannella ed i chiodi di garofano, mescolate un paio di minuti, quindi unite il riso e fatelo tostare. Dopo due minuti unite lo zafferano precedentemente sciolto in pochissima acqua calda, mescolate, quindi incorporate il brodo; a questo punto coprite e lasciate cuocere per circa 15 minuti, fino a che il riso non avrà del tutto assorbito il brodo.
Quando il pollo sarà quasi cotto, versatevi la salsa e lasciate insaporire a fuoco medio per altri 5 minuti, in. Impiattate decorando ogni piatto con i chicchi di melagrana e le restanti noci tritate lasciate da parte; servite con a parte il Riso Pilaf.
Qualche info in più sulle plurime proprietà della melagrana direttamente da Ciro Vestita, il guru di mia madre ( 😛 ): il succo di melograno dà ottimi risultati agli insonni; inoltre, è utilissimo (visto il suo contenuto in acido ellagico, potente sostanza antitumorale) nella profilassi di vari tipi di patologie cancerose; è inoltre eccezionale nella terapia delle cistiti e delle parassitosi intestinali (soprattutto gli ossiuri dei bambini). Il succo si può ottenere centrifugando i semi oppure (come si fa in Tunisia) “massaggiando” a lungo con i pollici il frutto dall’esterno per poi infilarci una cannuccia. Vestita dice inoltre che il nostro petto di pollo con chicchi di melograno era uno dei piatti più amati da Lorenzo il Magnifico, benchè con la variante delle mandorle al posto delle noci 🙂
Riguardo invece al succo di melagrana, se avete voglia fatelo da soli (“massaggiando” con le mani come racconta Vestita, ma va bene anche usare lo spremiagrumi!), altrimenti, se lo comprate, fate attenzione che sia puro… Inizialmente avevo preso uno smoothie, poi a casa ho letto gli ingredienti e di melagrana ce n’era solo il 25%, mentre il restante 75% era composto da mela, mirtilli, uva e banana (buono, sì, ma per farci una merenda magari)… Quello puro l’ho trovato in erboristeria, della S*pecchiasol 😉
E per un piatto assolutamente particolare, con la musica oggi ci buttiamo sul classico: beccatevi la strappalacrime Always di Jon Bon Jovi 🙁
O mamma!!! Quanto aspettato per una cosa come questa!…Lo faccio sicuramente sabato!!!
Bravissima—(come sempre 😉 )
🙂
ahahha ma davvero aspettavi una cosa come questa? Beh affrettati allora, che tra poco le melagrane non ci sono più! 😀
la canzone… è bella eh? 😛
Grazie mille ciccia :*
La canzone mi piace molto- Brava!
😉
eccomi qui!
bello il tuo blog…e che ricette!:)
adoro il cibo etnico!
ti aggiungo nei blog amici!
baci!
Ciao Rebecca 🙂
Beh posso dire lo stesso del tuo favoloso ed utilissimo blog!
Ci sentiamo presto con la ricetta a base di zucca 😉
Baci!
Una precisazione:
sono iraniano e in realtà khoresh significa sugo in generale. il piatto non è proprio di tradizione iraniana. Fesenjan è un piatto completamente diverso di aspetto e di sapore. Il piatto che hai preparato si chiama anarbij che è particolare di nord dell’Iran il quale si fa con il pollo o fegatini o con pesce (col pesce si chiama kulibij).
il riso non va lavato con lo scolapasta perché esce dai buchi, va invece lavato e lasciato a bagno per almeno 2 ore e in iran non lo si cucina mai con la cipolla e il tipo di cottura è a vapore.
Tanti saluti.
Ciao Majid, grazie del tuo commento, non si finisce mai di imparare… A mia discolpa, posso dirti che purtroppo spesso accade che ricette di mondi molto diversi dai nostri vengano riportate con informazioni non del tutto giuste, come in questo caso: lo spunto per la ricetta lo presi su un librettino di ricette etniche, la traduzione delle parole invece navigando in rete. Una precisazione, per quanto inutile, la faccio comunque io a te: sciacquo il riso nello scolapasta con i buchi piccoli, quello da riso appunto… Da lì i chicchi non escono 😛
Grazie ancora del commento e buona giornata!