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Istria (Croazia): Coste, Entroterra ed Enogastronomia di un Territorio Incantato

16 Luglio 2015 by pixelicious 4 commenti

Un paesaggio aspro, una costa frastagliata, un entroterra collinare ricco di viti ed olivi: l’Istria è questo, ma è anche molto altro. 4 giorni non bastano ad esplorare questa splendida penisola croata, una volta proprietà italiana, ma questo era il tempo a nostra disposizione e, beh, abbiamo cercato di sfruttarlo al meglio…

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Con la compagnia, quella giusta, del mio ciclista e dei nostri fidati amici che già ci avevano accompagnati in Costa Azzurra, e con l’Ylenia (leggi: la Lancia Y del mio ciclista) pronta all’avventura siamo partiti venerdì 19 giugno di buon mattino, diretti verso il confine, con un programma di cose da vedere (e da assaggiare) che non sempre siamo riusciti a rispettare ma dal quale era fondamentale partire, con il poco tempo che avevamo a disposizione.

noi 72dpi

Da buona guida, vi anticipo che in Croazia la moneta in circolazione è la kuna, ma non disperate perché a) nelle zone più avvezze al turismo è accettato anche l’euro e b) ci sono miliardi e miliardi di change dove potrete cambiare i vostri soldi.
Nella cartina qui sotto, ho evidenziato i luoghi che siamo riusciti a visitare: Cittanova e Parenzo (1° giorno); Limski Kanal e Rovigno (2° giorno); Pola, Faro di Porer (Parco Kamenjak) e Laghi di Plitvice (3° giorno); Abbazia, Lago Butoniga, Montona, Vrbani e le Saline di Sicciole (4° giorno). Vi lascerò un breve racconto di ogni giorno, per la parte “cibaria” invece seguite i numerini!

istriacartinaok

1° Giorno – venerdì 19 giugno 2015
Raggiungiamo Cittanova (Novigrad), un piccolo comune a 20 km dal confine sloveno, giusto per l’ora di pranzo. La fermata ha il solo scopo di gustare le eccellenze di Damir i Ornela (1), di cui avevo sentito parlare… Il primo pasto consumato in Istria, e senza ombra di dubbio il migliore! Il centro della città è carino ed accogliente, vestito a festa probabilmente: un tetto di ombrelli colorati sovrasta le nostre teste lungo le vie del centro.
Raggiungiamo Parenzo (Porec) in una mezz’ora, ci fermiamo sulla spiaggia di Borik, ma abbiamo giusto il tempo di fare qualche foto: non solo l’aria è freschina, ma inizia pure a piovere. E’ il momento giusto per arrivare in albergo (Guest House Casanova, B&B pulito carino, accogliente e spazioso) e darsi una rinfrescata.
Usciamo di nuovo dopo un’oretta: siamo fortunati, è appena smesso di piovere. E’ l’ora dell’aperitivo, e ci fermiamo da Bacchus (2), situato in un incantevole scorcio della città vecchia. Ma abbiamo poco tempo: ci dirigiamo verso la zona del porto dove ci aspetta una cena sublime, da Sv. Nikola (3)! Dopo cena giusto due passi, e poi via a riposare!

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2° Giorno – sabato 20 giugno 2015
Ci alziamo di buona lena e visitiamo meglio il centro di Porec. Una giratina sul lungomare, con le sue innumerevoli bancarelle, una visita alla splendida Basilica Eufrasiana, unica chiesa dell’epoca cristiana, ricca di mosaici bizantini, che si è conservata in tutta l’Istria (e per giunta Patrimonio dell’umanità UNESCO), e poi via, di nuovo in marcia!
Lungo la nostra rotta si trova il Canale di Leme (Limski Kanal), a 40 minuti da Porec, che merita una sosta: si tratta del fiordo più profondo di tutto l’Adriatico! I pendii boscosi che fiancheggiano il canale conferiscono l’aspetto di un canyon, un tempo considerato il naturale confine tra il comune di Porec e quello di Rovigno.
Rovigno (Rovinj) dista circa 15 minuti, ma vale la pena fotografare il paese da lontano, poco prima di raggiungerlo: una penisola a forma di goccia, un puzzle di tetti rossi ed il campanile della chiesa parrocchiale fiero e slanciato… Un profilo davvero pittoresco!
Appena entrati nel paese ci fermiamo per pranzo al Santa Croce (4), stanchi ed accaldati: la giornata è bellissima! Ripartiamo a pancia piena e visitiamo il paese, originariamente un’isola, collegata alla terraferma solo nel 1763; prima di allora, Rovigno apparteneva alla Repubblica di Venezia. Merita scarpinare in salita fino a raggiungere la Chiesa Parrocchiale di Sant’Eufemia anche solo per godere dello splendido panorama circostante: cielo blu, mare azzurro, tetti rossi e isolette verdi!
Ma la prossima meta ci attende, e quindi ripartiamo alla volta di Pola (Pula), direzione albergo (Hotel Omir, ottimo solo per la posizione centrale, per il resto terribile… Non molto pulito, rumoroso e fatiscente): adesso è l’ora di farsi belli per la degustazione che ci attende presso le Cantine Trapan (5), a Sisan (10 minuti da Pola), dove concluderemo la nostra serata mangiando, bevendo e ridendo (tanto…)!

giorno 2 72dpi

3° Giorno – domenica 21 giugno 2015
Abbiamo dormito (per quanto possibile!) a Pula ma non l’abbiamo visitata. Col senno di poi, saremmo ripartiti senza perdere la mattinata… Pula è una grande città, principalmente portuale, che non vive solo di turismo ma è sede di industrie e cantieri navali. Il centro merita giusto per i resti che testimoniano la spiccata presenza della civiltà degli antichi Romani, come l’Arena (in stile Colosseo), la Porta Gemina, il Teatro Romano, il Tempio di Augusto e l’Arco dei Sergi. Una passeggiata nella storia antica ed una in quella moderna, attraverso il vivace mercato della frutta e della verdura, e quindi si riparte…
Prima di lasciare (momentaneamente) l’Istria (la meta – Plitvice – è ben distante dalla costa, nell’interno della Croazia, quasi al confine con la Bosnia) ci allunghiamo verso la Penisola di Premantura, attraversando il Parco di Kamenjak, una meraviglia naturale posta sotto tutela ambientale: un paesaggio protetto incontaminato, silenzioso, una costa rocciosa ricca di insenature. Ci allunghiamo fino alla punta estrema per ammirare da lontano il Faro di Porer (se avete un giorno in più potete pernottarci, sicuramente dev’essere un’esperienza unica!), costruito su un isolotto largo a malapena quanto il faro… Ma è già tempo di ripartire!
La strada per Plitvice è lunga, ma affascinante. Passata Fiume ci fermiamo per un pranzo veloce a base di cevapcici, i tipici spiedini di carne, quindi ci lasciamo alle spalle paesaggi costieri e paesini turistici per attraversare chilometri di colline semidisabitate, punteggiate da case abbandonate le cui facciate dimostrano che la guerra, qui, non ha risparmiato niente e nessuno. Sulla strada, i pochi abitanti sistemano dei piccoli banchetti adibiti alla vendita dei formaggi prodotti da loro stessi. Siamo nel nulla più assoluto, eppure non ci risparmiamo una bella multa per eccesso di velocità 😛
Raggiungiamo il Parco Nazionale di Plitvice dopo tre ore di marcia. E’ tardo pomeriggio, probabilmente arrivando un po’ prima ci saremo potuti godere di più questo paesaggio da favola ricco di laghi, cascate e legni che galleggiano misteriosamente sull’acqua blu turchese, tra libellule dai riflessi cangianti e rocce calcaree ricoperte di muschi. Passeggiare nel Parco Nazionale di Plitvice, regione incantata protetta dall’UNESCO, ed attraversarne i canali con i traghetti, è un’esperienza indimenticabile. Se mai decideste di trascorrere qualche giorno in Istria, ritagliatevi una giornata per visitare questo parco: sarà un’esperienza naturalistica che porterete per sempre nel vostro cuore!
Lasciamo Plitvice che è praticamente buio. Ci rincuora il fatto che il pernottamento della terza (ed ultima) notte è previsto ad Abbazia (Opatija), quindi le ore di macchina che ci aspettano non sono tre, ma due… Mangiamo qualcosa al volo durante il viaggio, quindi raggiungiamo l’albergo (Depandansa Hotel Belvedere, anch’esso vecchio, fatiscente, privo di comfort ma con una splendida ed abbondante colazione a picco sul mare) e ci riposiamo, caricandoci per l’ultima giornata di questa nostra gita.

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4° Giorno – lunedì 22 giugno 2015
Ci alziamo prestissimo, la brezza del mare ci rinfresca durante la colazione. Abbiamo il tempo di visitare Abbazia, cittadina che si estende lungo la cosiddetta Baia dei Pescatori. Località di cura e di soggiorno, Abbazia è ricca di ville e sfarzosi edifici sul lungomare coperto di palme costruiti ai tempi dell’Impero austro-ungarico, che hanno contribuito a far sì che Abbazia venga considerata la Montecarlo dell’Istria.
Ripartiamo dopo una breve visita al mercato coperto e in un’ora raggiungiamo il Lago Butoniga (proprio sulla strada per Montona), la diga istriana più importante, costruita nel 1988, che fornisce acqua potabile a tutta l’Istria e in cui non è consentito né pescare né fare il bagno. Il tempo di una breve sosta e continuiamo il nostro viaggio alla volta di Montona (Motovun).
Situata a 277 metri di altezza, Montona è un piccolo ed antico borgo mercantile circondato da mura del XIV secolo e raggiungibile solo a piedi o grazie ad un servizio di navetta che parte dal parcheggio ai piedi della collina. Il borgo è oggi centro di una regione gastronomica che si contraddistingue per la presenza dei tartufi, e passeggiando per le vie del centro non potrete non accorgervene.
L’ultimo pasto che ci attende è proprio di fronte ai piedi della collina sulla quale si erge Montona: si tratta di Zigante Tartufi (6), un nome che è una garanzia (i negozi dei loro prodotti a base di tartufo si trovano un po’ ovunque in tutta l’Istria)… Sotto l’accogliente portico, ci attende una degustazione di piatti a base di tartufo da mille e una notte… E venire via è davvero dura!
Il viaggio è quasi al termine. Prima di lasciare il territorio croato, ci fermiamo a Vrbani per fotografare i campi di Lavanda Oklen presso l’Opcina Vizinada, opera di Sandra e Danino che 15 anni fa hanno piantato qui i primi fiori di lavanda e che adesso producono con le loro piante oli, saponi, profumi e quant’altro: i loro 7 campi costituiscono la prima “strada istriana” di lavanda. Credetemi, una sosta nel periodo della fioritura è d’obbligo!
Da qui ripartiamo, salutando la splendida Istria. C’è tempo solo per una breve fermata al Parco Naturale delle Saline di Sicciole (Secoveljske Soline), in Slovenia (a due passi dal confine croato), importante perché unisce l’ecosistema marino a quello dell’acqua dolce e a quello della terraferma; un territorio rilevante soprattutto dal punto di vista ornitologico. Estendendosi per 650 ettari, le Saline di Sicciole costituiscono l’ambiente umido più esteso di tutta la Slovenia.
Ma il nostro tempo è terminato: sono le 17:00 di lunedì 22 giugno, una traversata di mezz’Italia ci attende… Non ci resta altro da fare che ripartire, con la malinconia che caratterizza ogni rientro. Ci portiamo dentro scorci incantevoli, momenti indimenticabili e pasti spettacolari di cui sto per raccontarvi…

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MANGIARE E BERE
La cucina istriana ha pochi ingredienti fondamentali, ed essendo così vicina all’Italia, le tradizioni enogastronomiche sono molto simili. Spiccano i tartufi, l’olio d’oliva locale, il prosciutto stagionato, i formaggi, gli asparagi selvatici e la carne sulla griglia (principalmente suina) negli interni; le degustazioni di pesce freschissimo si sprecano invece lungo le coste. I cibi sono annaffiati da ottimi vini, principalmente Teran per quanto riguarda i rossi e Malvasia per quel che concerne i bianchi.
(1) Damir i Ornela, Zidine 5, Novigrad – uno spettacolo visivo unico. Famoso per il pesce crudo, questo ristorante non delude le nostre aspettative. I pesci vengono aperti, puliti ed impiattati sotto ai nostri occhi increduli: ci viene servita sogliola cruda, calamaro crudo e canestrelli (simili alle capesante, ma più piccoli) crudi; il tutto condito da un filo d’olio (saporitissimo) delle zone e da abbondanti scaglie di tartufo. A seguire, dei tagliolini fatti in casa saltati in una salsina di olio e vino, arricchiti da filetti di branzino crudo (che si scotta leggermente a contatto con la pasta calda). Per finire, tris di dolci favoloso (crema e sfoglia, cioccolato fondente, cioccolato bianco con pesche e olio d’oliva). Due bottiglie di Malvasia ottima, caffè e acqua. Totale: 53,00 euro a testa (ma li vale tutti)… Divino. sito web
(2) Bacchus Vinoteka, Eufrazijeva, Porec – situato nel centro di Porec, in una via pittoresca fitta di locali, questa enoteca è molto carina. Abbiamo apprezzato gli assaggi di salumi e formaggi a base di tartufo, un po’ meno il vino sfuso che ci è stato servito, il che per essere un’enoteca non gioca molto a loro favore. Ma è stato tutto sommato un buon aperitivo (volendo, ci si potrebbe cenare), per circa 15,00 euro a testa… Piacevole.
(3) Sv. Nikola, Obala M. Tita 23, Porec – locale raffinato situato sul porto, con splendida vista di barche mozzafiato. Ci attende un menu di pesce concordato preventivamente via email, nell’ordine: carpaccio di polpo, zuppa di pesce (tipo consommé), risotto con seppie e cozze, filetto di branzino con asparagi selvatici e tartufo, torta (impegnativa) al cioccolato. Il servizio è impeccabile. Con anche una bottiglia di Malvasia ed i caffè spendiamo 45,00 euro a testa… Lievemente sopravvalutato. sito web
(4) Santa Croce, Svetog Kriza 11, Rovigno – nel centro di Rovigno, il locale è bellissimo all’interno, ma è piacevole anche sedersi all’aperto. Degustiamo scampi crudi (posti su della mozzarella fusa che però li cuoce leggermente… Non nelle nostre corde), risotto scampi e asparagi selvatici (molto buono), baccalà mantecato con alici, spaghetti allo scoglio (abbondanti e ben conditi) e scampi alla buzara (non male). Con vino, acqua e caffè spendiamo circa 35 euro a testa… Buono. sito web
(5) Wine Station Trapan, Giordano Dobran 63, Sisan – Ottimo in tutto e per tutto. Entrando nella sala degustazione, una costruzione moderna e colorata, David ci fa accomodare per degustare ben cinque tipi di vino, due rossi Terrano e tre bianchi Malvasia, il tutto accompagnato da formaggi di diverse stagionature, prosciutto istriano, olive della zona e vari tipi di bruschette: in pratica una cena completa. Più tardi ci accompagna nelle cantine attraverso uno splendido tour tra botti di acacia e rovere, e gli assaggi continuano. Tutto questo, per 20 euro a testa… Fantastico. sito web
(6) Zigante Tartufi, Livade 7, Motovun – situato in uno spazio aperto proprio di fronte a Montona, pranziamo sotto ai portici degustando piatti a base di tartufo (menu “tasting privilege” già concordato per email): mousse di formaggio di capra con tartufo, fuzi (la pasta tipica dell’Istria, simile ai nostri garganelli) con tartufo, uova strapazzate con tartufo, filetto di pollo su letto di funghi e salsa al tartufo, gelato al tartufo (divino). 2 bicchieri di vino ciascuno e acqua inclusi, il tutto per 32 euro a testa… Prelibato. sito web

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Commenti

  1. antonietta dice

    30 Agosto 2015 alle 16:43

    ciao bellissimi posti pieni di fascino,alcuni li ho visitati anchio , uno in particolare che mi e rimasto sono stati i laghi di plitvice…e la croazia e tutta la costa belli belli….quei posti

    Rispondi
    • Sara dice

      31 Agosto 2015 alle 11:07

      Ciao Antonietta! Bello rileggerti 🙂 E’ vero, sono posti splendidi, che restano nel cuore… Un abbraccio!

      Rispondi

Trackback

  1. Biscotti al Burro con Limone e Fiori di Lavanda - PixeliciousPixelicious ha detto:
    23 Luglio 2015 alle 19:39

    […] per questo che ho voluto fortemente visitare i campi di Lavanda Oklen durante la nostra vacanza in Istria: il periodo era quello giusto! Non saranno stati sconfinati, ma lo spettacolo era comunque […]

    Rispondi
  2. Crostini di Segale con Zucca Arrostita al Rosmarino, Buche de Chèvre e Miele al Tartufo - PixeliciousPixelicious ha detto:
    20 Ottobre 2015 alle 12:18

    […] Il miele che ho utilizzato è un miele di acacia aromatizzato al tartufo, un souvenir del mio viaggio in Istria, che dona un gusto particolare a questi […]

    Rispondi

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Sara Sguerri, classe 1984, toscana DOC. Foodblogger, foodwriter e foodphotographer dal 2007, ho sempre spadellato e pasticciato per pura passione prima che per necessità. Cucino di tutto, tranne i peperoni!
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