Tra le new entries di quest’estate, nell’orticello del terrazzo del nostro appartamento amorosamente seguito dal mio ciclista, c’è anche il crescione. Ammetto, ho acquistato i semi on line lo scorso anno in preda ad un raptus maniacale da fiori eduli (viole del pensiero, nasturzio e verbena), che però non sono mai nati. Ma lui sì. Lui, il crescione, così maestoso, stava là e cresceva indisturbato. L’ho osservato incredula svettare tra il basilico rosso ed il timo limone, fino a che non è arrivato a fiorire… E dunque, ho pensato di preparare con esso questa Crema Fredda di Crescione con Panna Acida e Salmone Affumicato!
Vinta la prima battaglia, infatti, si rendeva necessario passare allo step successivo e dare alla vita di questa bella piantina la sua degna conclusione in cucina. Che poi, detto così, suona un po’ macabro, ma tant’è. Dicono che una volta fiorito, se si aspetta troppo, il sapore delle sue foglie diventi troppo aspro e poco adatto al consumo… E quindi ho proceduto alla potatura 😛
Dunque, crescione, crescione, crescione… “Ma chi sei tu?”, mi sono chiesta a lungo osservando fuori dalla finestra la pianta, tutta un’altra cosa rispetto a quelle che compaiono tra i risultati di Google immagini. Poi ho trovato le fonti giuste, e ho capito. Esistono tre varietà di questa pianta: il crescione dei giardini (Lepidium sativum), che è quello che compare più frequentemente nei suddetti risultati, il crescione dei prati o crescione selvatico (Cardamine pratensis) ed il crescione d’acqua (Nasturtium officinale), il nostro, così chiamato perché, appunto, molto amante dell’acqua.
Il suo nome, “nasturtium”, deriva dall’unione dei termini latini “nasus” e “torsus”, ossia “naso storto”, ad indicarne il profumo penetrante e pungente; la parola “officinale” significa invece “medicinale”, a testimonianza del fatto che già presso i popoli antichi (Egizi, Greci e Romani) se ne conoscevano ed apprezzavano le proprietà curative: non a caso, questa pianta era chiamata “l’insalata che guarisce”. Le foglie di questa pianta, infatti, venivano consumate da chi aveva problemi di calvizie (si riteneva che il loro consumo arrestasse la caduta dei capelli) e dai pellegrini che intraprendevano lunghi cammini (sembra che queste foglie potessero guarire le vesciche). Ma non è tutto: il crescione d’acqua è famoso soprattutto, e ancora oggi, per le sue doti depurative; in Gran Bretagna, molti sono i seguaci della “cura primaverile del crescione” per disintossicarsi.
E così, ho pensato anch’io ad una ricetta “detox”, anche se in realtà la mia idea principale era quella di gustare il crescione più puro possibile in modo da assaporare il tocco notoriamente pungente delle sue foglie e del suo gambo. Ho preparato quindi questa Crema Fredda di Crescione con Panna Acida e Salmone Affumicato ispirandomi a questa ricetta, che mi è sembrata appropriata ed equilibrata nei sapori, pur cambiando qualcosina… Una vellutata versione estiva che si è rivelata davvero un’ottima idea: voglio un’altra pianta di crescione d’acqua!
- 150 g di crescione (peso totale, gambo e foglie)
- 1 scalogno
- 200 g di patate (peso lordo)
- 800 ml di brodo vegetale
- 100 g di panna acida
- 50 g di salmone affumicato
- olio extravergine di oliva
- sale
- pepe
- noce moscata
- Staccate le foglie dai gambi del crescione, mettete da parte le prime e sminuzzate grossolanamente i secondi, dopo averli lavati molto bene. In una casseruola versate qualche cucchiaio di olio, fatevi appassire lo scalogno tritato finemente e lasciatelo imbiondire.
- Nel frattempo pelate le patate e tagliatele a tocchetti, dunque unitele allo scalogno; aggiungete anche i gambi del crescione, quindi coprite con il brodo caldo e cuocete per 20 minuti a partire dal bollore, coperto e a fuoco basso.
- Trascorsi 20 minuti unite alla zuppa le foglie di crescione lavate (lasciate da parte qualche fiorellino per la decorazione), fate appassire qualche minuto, dunque spegnete il fuoco e frullate a crema con il mixer ad immersione; aggiustate di sale e pepe, macinate abbondante noce moscata, passate la crema con un colino per eliminare eventuali filamenti dei gambi e lasciate raffreddare a temperatura ambiente.
- Quando la crema sarà fredda distribuitela nei piatti decorando la superficie con un cucchiaio di panna acida, una fettina di salmone arrotolata, qualche fiorellino di crescione ed un filo d’olio extravergine di oliva.
Bibliografia:
http://www.alimentipedia.it/crescione.html
http://ortopertuttiblog.blogspot.it/2012/02/orto-in-appartamento.html
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