Ammetto di non essere una grande amante delle frattaglie. Ma qualche mese fa, durante questo pranzo, ho assaggiato le animelle (ossia ghiandole salivari presenti solo in bovini ed ovini giovani) fritte: saranno stati i gusti modificati dalla gravidanza, o forse semplicemente il superamento di certi miei limiti, fatto sta che le ho davvero adorate. E così, quando per The Recipe-Tionist di Flavia mi sono ritrovata a spulciare il blog di Cristiana, la vincitrice del mese scorso, non ho avuto indugi: la mia ricetta tratta dal suo blog sarebbero state le sue meravigliose Animelle Fritte con Salsa Teriyaki! Quale miglior modo, tra l’altro, di far felice il mio ciclista, golosissimo di frattaglie? 😉
Ma tra il dire ed il fare, si sa, c’è di mezzo… Il macellaio. Ed il nostro, quello di fiducia, si chiama Papi. Fiorentino doc, il Papi ha aperto la sua bottega qui a Lucca non molto tempo fa e da allora ci serviamo sempre da lui: materia prima ottima, tutta di provenienza fiorentina, e buona capacità di soddisfare le richieste “strane” che spesso una foodblogger ha. E così, ormai diversi giorni fa, sono andata a domandargli le animelle, sentendomi rispondere che il Mercato Centrale di Firenze avrebbe certamente placato le mie “voglie”.
Ma la fortuna non era dalla mia, ed il caro Papi ha combattuto svariate mattine contro ristoratori improvvisamente bisognosi di animelle: uno, due, tre chili. Data la difficoltà della reperibilità del prodotto, che peraltro è presente soltanto nei bovini e negli ovini giovanissimi, al mercato veniva data la priorità a chi ne acquistava in grandi quantità, ed il nostro macellaio rimaneva sempre a bocca asciutta.
“Allora, ce l’abbiamo fatta?”
“Macchè, niente. Forse martedì prossimo”.
E così siamo andati avanti per settimane.
All’inizio di questa settimana mi sono detta che forse era arrivato il momento di cercare qualche altra ricetta dal blog di Cristiana. Prima, però, l’ultima telefonata, giusto per scrupolo.
“Animelle? Niente?”
“Ho due bestie! Vieni stasera!”
Incredula, la sera stessa (cioè l’altro ieri) mando il mio ciclista dal Papi… Ed eccole qua, finalmente a casa, una manciata (100 g scarsi) di animelle appena, ehm, prelevate. Superfluo dire che non c’erano giorni peggiori di questi, tra falegname in casa, visite varie, lavoro e poi partenza per San Vincenzo per le vacanze di Pasqua. Ma cosa non si fa per amore…! Ieri, mentre il falegname scorciava la porta della camerina, io spurgavo animelle; mentre la montava io le lessavo e mentre siliconava il telaio le friggevo, con la salsa teriyaki sul fuoco. E adesso, mentre scrivo, ho ancora il cerotto sulla vena, fresca di analisi del sangue (le animelle fritte incideranno sul colesterolo? Uhm…), mentre con una mano mi asciugo i capelli e davanti casa ho già l’auto in moto per scappare dalla ginecologa. Ma almeno ho esaudito il desiderio del mio ciclista e mi son tolta questo sfizio: ho cucinato le animelle… Volere è potere (più o meno)!!
La mia unica modifica, prevista dal regolamento, rispetto alla ricetta originale di Cristiana è stata la sostituzione del miele: una salsa teriyaki allo sciroppo d’agave insomma, per andare incontro alle esigenze di salute del mio ciclista. Per il resto non ho cambiato niente, salvo aggiungere una piccola spiegazione sul trattamento delle animelle, dal momento che le mie ne avevano bisogno: spurgarle, scottarle e spellarle è toccato, ovviamente, alla sottoscritta. Ma eccovi la ricetta…
- 50 ml di salsa di soia
- 60 ml di succo d'arancia rossa
- 1 cucchiaino di mirin
- 4 cucchiaini di sciroppo d’agave
- 1 cucchiaino di olio di semi di sesamo
- per completare:
- 1 cucchiaio di semi di sesamo bianchi e neri
- 150 g di animelle (le mie sono di agnello)
- 1 uovo
- farina 00
- pangrattato
- olio di semi d'arachide per friggere
- Iniziate sciacquando le animelle, quindi lasciatele a bagno in acqua fredda allungata con un filo di aceto per circa 3 ore, cambiando l’acqua dopo circa un’ora e mezza.
- Mentre le animelle spurgano, preparate la salsa teriyaki: versate in un pentolino la salsa di soia, il succo d’arancia filtrato, il mirin, lo sciroppo d’agave e l’olio di sesamo; ponete sul fuoco e lasciate sobbollire fino a che la salsa non si sarà ristretta ed avrà raggiunto una consistenza vischiosa. Trasferite la salsa in una ciotolina e tenetela da parte.
- Tostate i semi di sesamo in una padellina senza grassi, giusto un paio di minuti, e tenete da parte anch’essi.
- Scottate le animelle in acqua bollente salata per cinque minuti, quindi sciacquatele sotto l’acqua fredda e, con l’aiuto in un coltellino appuntito, rimuovete la pellicola e le zone in cui sono presenti tracce di sangue. Fatele a pezzetti, avvolgetele in un panno pulito e poggiatele su di un tagliere con un peso sopra, in modo da farle spurgare completamente, per circa due ore.
- Trascorso questo tempo, passate le animelle nella farina, poi nell'uovo sbattuto ed infine nel pangrattato. Scaldate l'olio portandolo a temperatura, quindi friggete le animelle giusto il tempo di dorarle. Ponetele su di un foglio di carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso e servitele subito, accompagnando con la salsa teriyaki e decorando con i semi di sesamo.
Con questa ricetta partecipo a The Recipe-Tionist di marzo-aprile 2017!
Elena dice
Tesoro ..hai scritto un post che e’ tutta un avventura !
Un avventura reale pero’ .
Ma quanta passione ci metti Sara!
Da ogni riga si capisce l amore di cui e’ intriso il tuo blog !
Aggiungici poi il disagio della pancia che dice: ci sono anch io ! E…ho detto tutto! Brava brava brava !!!
Finalmente oggi rivedo la mia foodblogger preferita !
pixelicious dice
Ma grazie mamy… Hai proprio ragione, anche Marta in quel trambusto l’altro giorno, dalla pancia, ha detto la sua! A stasera un bacio! <3
Flavia (Elisa Baker) dice
OOH così si fa: volere è potere, se ne vale la pena..e visto il tuo entusiasmo ne è valsa la pena. Hai avuto un coraggio grande, che non so se io riuscirei ad avere, non tanto a mangiarle, perchè si deve assaggiare prima per dire che una cosa non piace, ma nello spurgarle, lavarle etc etc…. Goditi la Pasqua e fai cucinare il resto del mondo per te, dopo le fatiche di Ercole è giusto così ahahah
pixelicious dice
Ma sì Flavia, son convinta che anche tu avresti lo stesso coraggio che ho avuto io… E scommetto che ti piacerebbero, anzi, come me, poi ne vorrai ancora e ancora… 😀 Grazie davvero di cuore, onorata come sempre di partecipare, stavolta più motivata che mai visto che sono riuscita nel mio intento! 😉 E per Pasqua sì, per me e la mia cucina saranno vere ferie! 😛