Tre mesi senza MTChallenge sono davvero tantissimi! In circostanze diverse avrei detto pure “troppi”, ma la realtà è che invece questo stop più lungo del solito è capitato per me a fagiolo: l’arrivo di Marta alla fine di maggio probabilmente non mi avrebbe consentito di dedicarmi alla sfida di giugno come avrei voluto. Adesso però ci risiamo, e quindi eccomi qui, con le mie Linguine con Polpo, Pomodorini e Olive al Profumo di Limone per la sfida dell’MTChallenge numero 67, la Pasta col Pesce, di Cristina del blog Poveri ma Belli e Buoni (a questo link trovate il suo esaustivo post)!
Cristina è stata una delle prime foodblogger con cui ho stretto virtualmente amicizia e forse la primissima che ho conosciuto di persona – ebbene sì, ho assaggiato i suoi ormai celeberrimi cantucci alle acciughe svariati anni fa! Per lei, per l’affetto che ci lega e anche per stupirla, avrei tanto voluto creare un piatto davvero al top. Ebbene, non ci sono riuscita. O meglio, il piatto è venuto esattamente come doveva: il sugo è piuttosto saporito e ben legato con la pasta (in fin dei conti adoro cucinare il pesce e mi trovo molto più a mio agio che con la carne, anche se – ebbene sì – detesto la pasta lunga!). Ma si tratta di una ricetta banale e scontata, un’idea che ha deluso me per prima. Sto per sciorinare una serie di scuse – sì, le cavallette – che però riassumo in una sola parola: Marta.
Marta è bravissima, dorme la notte, è una pasta, ma il giorno ha bisogno – tanto – di attenzioni. Non puoi fare granchè quando devi affacciarti alla carrozzina a fare versetti ogni minuto, mentre con una mano dai la carica al carillon e con l’altra agiti un pupazzetto emettendo stupidi suoni con la bocca. E non parliamo di quando sta in braccio, ultimamente spesso: inizia a voler scoprire il mondo che va oltre il soffitto di casa, ma fino a che non starà seduta da sola le opzioni sono ben poche. Quando la allattavo al seno, quei quaranta minuti – svariate volte al giorno – erano per me il momento in cui pensavo: alle cose da fare, sì, ma anche a quelle da cucinare; cercavo idee, sfogliavo libri, viaggiavo con la mente. Da un mese e mezzo circa, però, siamo dovute passare al latte artificiale, il che significa che un biberon – rigorosamente ogni tre ore, non un minuto di meno – viene trangugiato in 2 minuti netti… E in quei due minuti riesco giusto a staccare il cervello e a controllare il meteo.
Come accadeva prima della gravidanza, adesso “vivo” la notte. La sera tardi scrivo, rifletto, ma spesso cucino, e al mattino, appena sveglia, riesco a fare le foto grazie a quella mezz’ora di pace e gioia che mia figlia mi concede. Questo significa che inevitabilmente riesco a preparare solo cose fredde, alle quali una notte in frigo non può che far bene, oppure torte o altre preparazioni da forno, che guai ad affettarle appena cotte. Tra poco sarà il periodo delle zuppe e anche con quelle cadrò tutto sommato in piedi. Ma come la mettiamo con i piatti espressi? SOS nonna!
Ebbene sì, per questo MTChallenge + Club del 27 (e mettiamoci pure The Recipe-tionist, già che ci siamo) ho chiesto l’aiuto da casa: 3 giorni di santa nonna Elena qui da me, tre pranzi (le cene non sono contemplate causa mancanza di luce naturale per le foto) a base di cucinato-fotografato-e-mangiato che non avrei mai potuto fare da sola con Marta.
Quei tre giorni, però, sono arrivati troppo presto ed io non ero totalmente preparata. In pescheria mi sono lasciata guidare dalla gola, dal cuore (il polpo mi fa pensare alla mia San Vincenzo – e questa la capisce solo chi conosce il polpo del Nini – e un pensiero va anche alla città di Livorno, ora come non mai), ma anche dalla praticità di un buon polpo di scoglio che va solo pulito e che si cuoce – più o meno – da solo; il resto è un contorno fatto di sapori che, si sa, col polpo stanno bene. Niente che non si sia già visto millemila volte, insomma. Ma è uno dei primi piatti espressi in quasi 4 mesi di vita di Marta, e questo per me è già un grande traguardo.
- 2 polpi da circa 400 g ciascuno (peso da pulire)
- 1 limone
- 1 peperoncino
- 240 g di linguine
- ½ bicchiere di vino bianco secco
- 1 spicchio d’aglio
- 1 mazzetto di basilico
- 250 gr. di pomodorini ciliegini
- 60 gr. di olive taggiasche (denocciolate)
- sale
- olio extravergine di oliva
- Prima dell’utilizzo, se non utilizzate polpi già decongelati, è preferibile pulirli e congelarli, per renderli più morbidi, quindi scongelarli spostandoli in frigorifero per una notte; vi conviene quindi ricordarvi di acquistarli un paio di giorni prima!
- Per pulire i polpi dovrete svuotare le teste dalle interiora e rimuovere occhi e becco; io non li spello perché mi piace il gusto verace che rilascia la pelle.
- In una pentola capiente portate a bollore l’acqua assieme a ½ limone ed un peperoncino. Quando l’acqua bollirà salatela, immergetevi i polpi (io faccio pure il giochino di intingere prima soltanto i tentacoli per tre volte, si dice che si arriccino di più!) e lasciate cuocere, semicoperto, per circa 30 minuti (in ogni caso dipende sempre dalle dimensioni dei polpi: fate sempre la prova con una forchetta, per verificare la morbidezza della carne). Una volta trascorso il tempo di cottura spegnete il fuoco, coprite la pentola e lasciate i polpi immersi per altri 20 minuti.
- Nel frattempo scaldate una padella capiente, versatevi il vino e qualche cucchiaio d’olio, unitevi lo spicchio d’aglio sbucciato ma intero ed i gambi del basilico e fate restringere. Tagliate i pomodorini in 4 spicchi ciascuno e fateli rosolare nel sughetto per qualche minuto; salate, ma senza esagerare.
- Estraete i polpi dalla pentola senza buttare l’acqua di cottura e tagliateli a pezzettini, quindi uniteli ai pomodorini assieme ad un mestolo della loro acqua di cottura e lasciate cuocere il tutto a fuoco basso per una decina di minuti, facendo attenzione a non far ritirare troppo i liquidi; a fine cottura unite le olive taggiasche tagliate a pezzetti e le foglie di basilico tritate, quindi eliminate l’aglio ed i gambi del basilico; tenete in caldo.
- Riportate a bollore l’acqua di cottura dei polpi eliminando il mezzo limone ed il peperoncino e fatevi cuocere la pasta; a metà cottura assaggiate per verificare la sapidità, ma se avevate salato opportunamente i polpi non sarà necessario aggiungere altro sale.
- Mentre la pasta cuoce, grattugiate la scorza del mezzo limone rimasto, stendetela bene su di un foglio di carta da forno e fatela seccare per pochi minuti sotto il grill del forno (fate attenzione a non bruciarla o perderà il suo profumo, deve solo risultare asciutta e quasi polverosa).
- Scolate al dente le linguine, riaccendete il fuoco sotto alla padella col sugo e mantecatevi le linguine per qualche minuto, amalgamando bene fino a che la pasta non risulterà ben legata con il condimento. Impiattate e servite subito, decorando ogni piatto con la polvere di limone.
Con questa ricetta partecipo alla sfida numero 67 dell’MTChallenge, la Pasta col Pesce, di Cristina del blog Poveri ma Belli e Buoni!
cristina galliti dice
Guarda, non potevi farmi omaggio migliore, solo il fatto che ti sei data così tanto da fare pur di essere presente e togliere attenzione alla piccola Marta che, senza dover leggere tra le righe, è già diventata il centro della tua vita, mi riempie di gioia. Grazie alla nonna che si è prestata e grazie per questo piatto succulento, che sa di mare, di scoglio, di costa, di San Vincenzo e Livorno, vero, e il ricordo del Nini mi commuove!! Perché l’Mtc non è solo “famolo strano” ma “famolo col cuore”
Grazie cara!!
pixelicious dice
Hai proprio ragione Cri, spesso penso al “famolo strano” ma mai come stavolta invece ho dovuto e voluto seguire il cuore! Sono contenta che tu abbia apprezzato questo mio “regalo” per te… Io sono felicissima di esserci stata anche stavolta! Un abbraccio
Kika dice
Ah le gioie della maternità. Ma a quel piccolo e adorabile pulcino presto darai questi spaghetti strepitosi e allora vedrai quanto tempo ti lascerà per cucinare perché saprà che poi ne riceverà in premio un pochino. Mia figlia piccola a 7 mesi e mezzo, non ancora svezzata perché di pappe non ne voleva sapere, la sera della Vigiglia di Natale si è mangiata mezzo piatto di linguine al sugo di seppie ripiene! Attendi ancora qualche mese e poi vedrai che bella la vita!
Il tuo piatto io lo adoro, il polpo, se cucinato bene, è qualcosa di straordinariamente godurioso, se al sugo poi, mi trovi già con le dita nella pentola.
Da brava mogliettina di un uomo di montagna ti consiglio di preparare questo sugo e poi di accompagnarlo con la polenta, lasciata un po’ lenta, vedrai che goduria e Marta ringrazierà.
Ti abbraccio amica
pixelicious dice
Chiara bella… Credimi, non vedo l’ora!! Già ora quando spadello (lo stretto indispensabile giusto per non morire di fame ehehe) mi osserva, ma si stanca presto 😛 Spero che crescendo non si annoi ma si diverta a vedermi cucinare, che voglia provarci e che mangi di tutto e con gusto proprio come la tua piccina!!
L’idea della polenta mi stuzzica, di solito la accompagno a sughi di carne o di funghi ma in effetti sempre rossi… La prossima volta ci provo, giuro! Un abbraccio forte a te bellina <3