Non avevo mai sentito né letto il termine “oeey gooey” prima di qualche settimana fa. Pinterest è un vero pozzo di informazioni in questo senso: golosità a non finire, soprattutto provenienti dal mondo anglosassone… Tra cui, appunto, questa Ooey Gooey Butter Cake! Curiosi? Ora ve la racconto!
Il modo di dire “ooey gooey” significa letteralmente “appiccicoso”, il che non è affatto invitante… Forse meglio tradurlo con “cremoso” e “morbido”: rende l’idea lo stesso e fa venire l’acquolina in bocca! Ma veniamo al dunque: si tratta di una torta formata da una base burrosissima, sormontata da uno strato cremoso a base di formaggio spalmabile (e quando si parla di cheesecake e simili – ed è questo il caso – lo sapete, a me si drizzano subito le antenne!)… Un dessert irresistibile, che ebbe origine nei lontani anni ’30 nella città di St. Louis, nel Missouri!
La ricetta che qui riporto è di Paula Deen, celebre cuoca e personaggio televisivo americano: non me ne vogliano i suoi fans, però, se prima di adesso io non l’avevo mai sentita nominare! In ogni caso, qui trovate la ricetta di Paula Deen.
Se, come me, dopo aver letto la sua ricetta in lingua originale, vi state chiedendo che cosa sia il “yellow cake mix”, beh, ve lo spiego subito: si tratta di un preparato per torte (da utilizzare per la base di questo dolce) formato da farina, zucchero, lievito e latte in polvere; ad esso si aggiungono poi uova e burro, ottenendo una sorta di pasta frolla molto morbida. Ho cercato di riprodurre questo “preparato” il più fedelmente possibile in base alle ricette che ho trovato in rete ed alla relativa conversione dei vari teaspoons, tablespoons e cups in grammi, con le dovute proporzioni, in modo da ottenere un mix dal peso totale di circa 510 g (18 ¼ oz, come da ricetta della Deen); avendo a disposizione del latte in polvere – per neonati ovviamente, più ricco di vitamine e sali minerali rispetto ad un semplice latte liofilizzato, ma il sapore a quanto pare non cambia – sono riuscita ad attenermi quasi totalmente all’originale!
Un’ultima cosa: le dosi qui riportate sono le sue, ma se non amate i dolci estremamente dolcissimi vi consiglio di diminuire di almeno ¼ le dosi di zucchero, soprattutto nella crema al formaggio.
- 225 g di burro morbido + quello per la teglia
- 1 uovo
- 210 g di farina 00 + quella per la teglia
- 200 g di fruttosio (o 240 g di zucchero)
- 12 g di baking powder (lievito non zuccherato né vanigliato)
- 45 g di latte in polvere
- 1 pizzico di sale
- ½ cucchiaino di vaniglia in polvere
- 300 g di formaggio spalmabile tipo Philadelphia
- 180 g di fruttosio (o 210 g di zucchero)
- 2 uova
- zucchero a velo
- Iniziate preparando la base: in una ciotola capiente lavorate il burro morbido utilizzando le fruste elettriche, dunque unite l’uovo sbattendo sempre con le fruste. A parte, setacciate la farina con il fruttosio (o zucchero), il lievito, il latte in polvere, il sale e la vaniglia ed unite questo mix all’impasto, amalgamando bene con una spatola.
- Ponete il preparato in una teglia rettangolare o quadrata precedentemente imburrata ed infarinata (oppure rivestita con carta da forno) premendo l’impasto verso il fondo con il dorso di un cucchiaio inumidito, dunque ponetela in frigo e nel frattempo accendete il forno portandolo ad una temperatura di 175° C.
- Mentre il forno raggiunge la temperatura, preparate la crema frullando nel mixer il formaggio con il fruttosio (o zucchero) ed unendo un uovo alla volta, amalgamando bene.
- Quando il forno sarà caldo togliete la base dal frigo, versatevi sopra la crema al formaggio e cuocete per circa 45 minuti: i bordi e la superficie dovranno essere dorati, ma dentro la torta dovrà risultare morbida e quasi cremosa, “ooey gooey” appunto!
- Lasciate raffreddare la torta a temperatura ambiente (non in frigo) per un paio d’ore, quindi tagliatela in quadrati, spolverate con zucchero a velo e servite.
Santa polenta è una bomba! Se il nano me lo consente gli frego un po’ di latte e lo provo 😅 credo che il latte in polvere di tipo 3 sia però il più adatto: se ho ben capito immagino sia il più simile al latte vaccino. Lui beve ancora il tipo 2, ma me lo farò andar bene lo stesso 😉
oddio ho scritto in un italiano bestiale… sorry sto col cell 😂
Grande Sarina!! E fregaglielo il latte, che tanto non se ne accorge 😆 Sì credo che più si va avanti e più il latte artificiale sia ricco e quindi più simile al latte vaccino liofilizzato… Ma senti, io l’ho fatto con l’1 ed è venuto buono lo stesso! Fammi sapere e bacia Augustone! 😘