Fegatelli di Maiale “nella Rete” con Rapini e Fagioli Cannellini
Ogni tanto ci vuole anche un po’ di “sostanza”! Questa settimana inizia alla grandissima con un gran piatto di carne della tradizione toscana: i Fegatelli di Maiale “nella Rete” con Rapini e Fagioli Cannellini!
Come sapete prediligo il pesce alla carne, ma ogni tanto mi piace fare qualche eccezione. Se l’eccezione in questione riguarda poi un piatto della tradizione della mia regione, la Toscana, allora la faccio anche più volentieri 🙂 E’ il caso di questi fegatelli di maiale, preparati lo scorso anno insieme ad altre dieci ricette appositamente per il Catalogo dei prodotti a marchio “Il Coccio”, la linea più tradizionale dell’azienda Michelotti & Zei, uscito a Natale 2018. La ricetta è on line da un pezzo sul sito Legumi Italiani (dove trovate anche foto della preparazione) e finalmente la propongo anche sul blog!
I fegatelli di maiale cotti nella rete sono una ricetta tipica della Lucchesia, un piatto della tradizione che valorizza il fegato di maiale arricchendolo con il profumo unico e tipicamente nostrale del finocchio selvatico; il sapore forte ed intenso del fegato è attenuato dalla dolcezza dei fagioli cannellini e dal retrogusto amaro dei rapini (che non sono altro che le cime di rapa cotte). I fegatelli possono essere anche infilzati nello spiedo: in questo caso prendono il nome di “uccelli scappati” o “tordi finti” proprio perché la loro forma ricorda quella degli uccellini. A voi la ricetta e buona settimana!
- 200 g di fagioli cannellini, secchi
- 5 spicchi d’aglio
- 20 foglie di alloro
- 1 kg di cime di rapa pulite
- 150-200 g di rete di maiale
- 4 foglie di salvia
- 1 cucchiaino di semi di finocchio
- 3 cucchiai di pangrattato
- 650 g di fegato di maiale
- 8 rametti di finocchietto selvatico con il gambo
- ½ bicchiere di vino bianco
- 8 fettine di pane tipo sfilatino
- sale
- olio extravergine di oliva
- pepe
- La sera precedente ponete i fagioli a mollo in abbondante acqua.
- Il mattino seguente scolateli, rimetteteli nella pentola, coprite con abbondante acqua ed unite 2 spicchi d’aglio e 3 foglie di alloro; cuocete per 50-55 minuti a fuoco lento e con il coperchio e salate solo a fine cottura. Scolate i fagioli, conditeli con un filo d’olio ed un pizzico di pepe e teneteli in caldo.
- Mentre i fagioli cuociono, preparate i rapini: pulite le foglie di rapa, lavatele accuratamente e lessatele per 30 minuti in acqua bollente salata. Trascorso questo tempo freddatele sotto l’acqua fredda, quindi strizzatele bene con le mani e tagliateli grossolanamente.
- In una padella fate rosolare 2 spicchi d’aglio sbucciati e schiacciati in qualche cucchiaio di olio, quindi unite i rapini; aggiustate di sale e fate insaporire a fuoco vivo per una decina di minuti. Tenete in caldo.
- Mettete la rete (chiamata anche “ratta” o “redìna”) a bagno in acqua calda per qualche secondo per poterla aprire senza che si rompa, quindi stendetela delicatamente, ponetela ad asciugare su un canovaccio pulito e tagliatela in 8 pezzi di circa 15 x 15 cm ciascuno.
- Tritate finemente il restante spicchio d’aglio, la salvia e i semi di finocchio utilizzando la mezzaluna, quindi unite il pangrattato, sale e pepe; mescolate bene.
- Tagliate il fegato in 8 pezzi grandi come uova, avvolgeteli nella rete di maiale, chiudendo bene ciascun fagottino con un gambo di finocchietto selvatico, e rotolateli nel condimento preparato.
- In un tegame scaldate 5 cucchiai di olio e rosolatevi i fegatelli a fuoco vivace per una decina di minuti, girandoli spesso; trascorso questo tempo versate il vino e lasciate ritirare, quindi aggiungete poca acqua, coprite e cuocete ancora per una decina di minuti, facendo attenzione che non si attacchino.
- Quando i fegatelli saranno pronti toglieteli dalla padella e fate insaporire le fette di pane nel fondo di cottura dorandole giusto un paio di minuti per lato. Infilate due fegatelli per ogni spiedo alternando con le fette di pane e qualche foglia di alloro e servite subito, accompagnando con i rapini ed i fagioli cannellini.
tizi dice
sara, mi hai fatto tornare indietro nel tempo, quando da piccola mangiavo i fegatelli con la rete!! solo noi toscane possiamo avere certi ricordi di infanzia 😉
però la versione ‘tordo finto’ sullo spiedino mi mancava! il nome mi fa sorridere, ma chissà che bontà… e poi con un contorno così davvero hai assemblato un piatto irresistibile!
un abbraccio, buona giornata!
pixelicious dice
Daiii che bello 😍 pensa che io invece li ho conosciuti da grande grazie a mia suocera perchè dalle mie parti, o almeno a casa mia, non usavano! La versione spiedino è diciamo piu raffinata… se ti capita provala perchè quel pane imbevuto è favoloso 😁 ti abbraccio Tiziana, buonanotte e grazie! 😘