Pizza “Chiena” (Rustico Campano Ripieno di Capocollo e Formaggio)
Volge al termine anche questa settimana, finalmente… Una Pasqua molto diversa dal solito ci attende! Non facciamoci prendere dal nervosismo e speriamo in un futuro migliore… E se ancora non avete deciso che cosa portare in tavola, la Pizza “Chiena” (Rustico Campano Ripieno di Capocollo e Formaggio) potrebbe essere la soluzione ai vostri problemi! 🙂
Ieri pomeriggio sono stata a fare la spesa dopo ben 13 giorni. Entrare in un supermercato ai tempi del coronavirus è una punizione che non augureresti mai neanche al tuo peggior nemico. La lista infinita, che doveva coprire le prossime due settimane, è andata a farsi benedire… Ieri ho scelto la Coop: vicina, bella grande, carne buonissima. Mai scelta fu più sbagliata! L’attesa infinita che, vabbè, avrei trovato ovunque, non mi ha tanto provata, ma una volta entrata è stato il delirio. Non sono abituata a prenderci tutto, ci vado di rado anzi, quindi ho vagato per quasi due ore alla ricerca di cose senza arrivare mai a capire se fossero terminate o se proprio non esistessero (la manitoba, i noodles, i bucatini, le Wasa di cartone che io amo, la ginger beer per farmi un cazzo di Moscow Mule… niente). Ho importunato i ragazzi al lavoro tra gli scaffali svariate volte, ho fatto cima-fondo circa 16 volte, alla fine mi girava la testa e i neuroni non connettevano più. Sono entrata che erano quasi le 18, sono uscita alle 19.50 con una lista ancora zeppa di voci che non ero riuscita a depennare, depressa e nauseata. Avevo solo voglia di fumare e di dormire.
Però a casa mi aspettava una bella amatriciana. Da fare.
Abbiamo cenato alle 21,30, dopo ben 40 minuti passati a sistemare la spesa tra frigo, freezer, dispensa, mobiletti vari, qualche verdura in terrazzo perchè il frigo è quello che è, sperando che non faccia troppo caldo (e per dirlo io…).
Ne usciremo. Ne usciremo? Io non lo so più. Il giorno della spesa è diventato il giorno del pessimismo cosmico dal quale ultimamente fatico a riprendermi. I prossimi saranno i giorni dell’ansia: l’ansia di non capire cosa cazzo ci sia di preciso in quel frigo, l’ansia di far scadere le cose perché ci sono ma non si vedono, l’ansia di aver comprato troppa roba, o troppo poca. 16 banane per 16 giorni, la merenda di Marta. Come saranno mai quelle banane il decimo giorno? No, niente da fare. La spesa ogni 15 giorni non la farò mai più.
E adesso, finito il delirio, vi bacio forte da lontano e vi auguro di trascorrere una Pasqua non dico serena, ma quantomeno decente… La mia, per la prima volta nella mia vita, non sarà a San Vincenzo ed è meglio che non ci pensi (quasi quasi faccio la Pasqualina, almeno il sapore sarà meno amaro…). Ieri è già passato, e adesso vado a godermi il giardino nel parcheggio degli appartamenti, insieme a Marta: se non altro c’è il sole e, chiudendo gli occhi, potrò fingere di avere di fronte a me il mare e non la Punto nera del vicino.
Vi lascio alla ricetta della pizza “chiena” campana, che è di Ilaria e che trovate qui: io ho riproporzionato tutto per uno stampo più piccolo (20 cm di diametro) ed ho diminuito leggermente la quantità di uova, aumentando il formaggio grattugiato. Come formaggio nel ripieno ho utilizzato un provolone dolce al posto del primosale. Enjoy!
INGREDIENTI (per uno stampo a cerniera rotondo, diametro 20 cm)
per la pasta:
230 g di farina 00 + quella per la spianatoia
1 pizzico di sale
1 uovo
65 g di strutto
50 ml di acqua
per il ripieno:
200 g di coppa o capocollo (in un unico pezzo)
350 g di provolone dolce
7 uova
50 g di Parmigiano grattugiato
per completare:
1 tuorlo
PREPARAZIONE
Iniziate preparando la pasta: versate la farina in una ciotola capiente, setacciatela con il sale, quindi unite l’uovo e lo strutto ed iniziare ad impastare con una forchetta. Aggiungete l’acqua, poca alla volta, e una volta che sarà stata assorbita dalla farina spostatevi su di una spianatoia leggermente infarinata, lavorando a mano l’impasto fino a che non sarà liscio, omogeneo ed elastico. Dividete l’impasto in due pezzi, uno lievemente più grande dell’altro (io ho fatto 180 g e 230 g), formate due dischi ed avvolgeteli in canovacci asciutti. Lasciate riposare in frigo per circa mezz’ora.
Nel frattempo, preparate il ripieno: tagliate a cubetti il capocollo ed il formaggio. In una ciotola capiente sbattete bene le uova, unite il parmigiano grattugiato ed amalgamate il capocollo ed il formaggio a cubetti.
Accendete il forno e portatelo a 180° C.
Riprendete l’impasto, stendete quello più grande formando un disco spesso circa 5 mm, quindi rivestitevi lo stampo che avrete in precedenza ricoperto con carta forno. Praticate dei fori con i rebbi di una forchetta sul disco di pasta, quindi versate il ripieno all’interno. Stendete il secondo disco di pasta dello stesso spessore, ponetelo sopra il ripieno e sigillate bene i bordi; spennellate la superficie con il tuorlo sbattuto, praticate un foro al centro infilando uno zito o una penna (io una mezza manica, non avevo altro!) per far fuoriuscire il vapore in cottura ed infornate per circa 50 minuti (coprite la superficie con un foglio di stagnola quando sarà sufficientemente dorata). Lasciate raffreddare completamente prima di affettare e servire.
Mammoli Elena dice
Bella ripiena questa “pizza” Sara!
Una goduria x gli occhi e per il palato!
E complimenti anche per il post…Hai saputo rappresentare tutta la realta’ cruda del periodo che stiamo vivendo, con un finale di nostalgia e di speranza. Bravissima tesoro!!!
pixelicious dice
Grazie di cuore mamy… Sarà triste questa Pasqua senza di voi ma ce la faremo <3