Fresca, golosa, patriottica: è l’insalata caprese, che nella sua geniale semplicità riunisce i colori della bandiera italiana nel piatto. Il bianco della mozzarella, il rosso del pomodoro ed il verde del basilico sono i soli colori di cui si compone questo piatto, di cui è ambasciatrice oggi, per il Calendario del Cibo Italiano, la mitica #calendargirl Lucia del blog Le Ricette di Luci! Qui trovate il suo post ufficiale, vi consiglio vivamente di leggerlo! Poi però tornate anche da me: vi aspetto con questi Scrigni di Caprese, un modo diverso – e divertente – di servire questa meravigliosa insalata!
La ricetta dell’insalata caprese è originaria della Campania, ma regna sovrana sulle tavole di tutta Italia durante la stagione estiva, servita come antipasto ma, più spesso, come piatto unico. Veloce e perfetta per ogni occasione, quest’insalata si compone di pochi ingredienti di qualità, prodotti che sono tra i più simbolici del nostro Paese e che, riuniti insieme in quest’insalata, costituiscono una mappa del territorio e della cultura gastronomica: il pomodoro (ortaggio coltivato nei territori di mezza penisola nelle sue innumerevoli varietà e protagonista di piatti simbolo del nostro Paese come pasta e pizza), la mozzarella (formaggio italiano unico nel panorama caseario, con eccellenze come la bufala campana e la burrata pugliese), il basilico (tipico prodotto ligure) e l’olio extravergine di oliva (immancabile nella cucina mediterranea, con produzioni importanti che vanno dalla Toscana alle rive del Garda, dall’Umbria fino alla Sicilia). A questi ingredienti si aggiungono spesso un pizzico di sale ed un tocco di origano, ma senza esagerare!
Come ho già accennato, i colori della caprese – bianco, rosso e verde – hanno un forte valore simbolico: verde è la speranza, bianco è la fede e rosso la carità. L’insalata caprese, oltre a riunire l’animo gastronomico di tutti noi italiani, riproduce quindi anche il tricolore della nostra bandiera. E’ probabile che sia anche per questo che oggi, a seguito del turismo di massa, la caprese viene identificata non più come un piatto peculiare della sola Campania, ma patrimonio dell’intero Paese.
Eppure, come suggerisce il nome, l’insalata caprese ha le sue origini nella bellissima Isola di Capri. Sulla sua storia, così come accade per molti dei piatti tipici del nostro Paese, esistono diversi miti e leggende. Secondo la versione più accreditata circa l’origine di questa deliziosa insalata, il merito va ad un muratore particolarmente patriottico che, durante il secondo dopoguerra, amava racchiudere i colori del nostro tricolore all’interno di un panino: basilico, pomodoro e mozzarella andavano così a farcire una morbida pagnotta da gustare durante la pausa pranzo.
Tuttavia, esiste una prova storica antecedente a questa vicenda che collocherebbe la nascita dell’insalata caprese nell’estate del 1924, quando il piatto fece la sua comparsa nel menù stilato in occasione di una cena futurista presso l’Hotel Quisisana di Capri, organizzata appunto per il fondatore del movimento futurista, Filippo Tommaso Marinetti. Lo scrittore, infatti, si accaniva da tempo contro la cucina tradizionale, definendo ad esempio la pasta “passatista di pesantezza”: al fine di stupire il poeta, quindi, si diede vita a questa particolare insalata che rappresentava l’Italia nei colori e negli ingredienti.
Ma non finisce qui: secondo le cronache mondane, la caprese fu anche protagonista di una vicenda che coinvolse, addirittura, il Re Farouk, sovrano d’Egitto, che nel 1951 si recò in visita a Capri con la famiglia e in un pomeriggio assolato, dopo la richiesta di un pasto veloce e leggero che potesse placargli la fame, si vide servire un appetitoso panino farcito con pomodoro, mozzarella e basilico. Inutile dire che anche un nobile palato come quello del re Farouk rimase estasiato dall’incontro di questi sapori tutti nostrani!
Il motivo di questo amore (non solo quello del re Farouk, ma di tutti i buongustai) è molto semplice: l’acido del pomodoro, venuto dalla lontana America e inizialmente considerato velenoso – per lungo tempo è stato usato solo come pianta ornamentale – ben contrasta con il grasso della mozzarella, mentre il basilico, fresco ed aromatico, soddisfa il gusto e pulisce il palato. Questi tre prodotti, assieme all’olio extravergine d’oliva, quello buono delle nostre campagne, vanno a comporre un piatto da manuale, rotondo, così autoreferenziale che risulta difficile anche l’abbinamento con il bicchiere: qualsiasi vino rompe infatti l’equilibrio perfetto raggiunto dall’unione magistrale di questi prodotti freschi, che si compensano reciprocamente in modo così naturale da lasciare senza fiato.
Se la qualità e la freschezza degli ingredienti sono importanti, è fondamentale anche rispettare qualche piccola “regola” al fine di ottenere un’insalata caprese ben fatta. Ad esempio, è preferibile affettare i pomodori (né troppo acerbi, né troppo maturi) con qualche ora di anticipo in modo da far loro eliminare l’eventuale acqua in eccesso. Ai pomodori tagliati a pezzi si unisce la mozzarella, anch’essa a tocchetti, e si mescola il minimo indispensabile unendo il basilico, tagliato rigorosamente a mano. E’ inoltre importante servire la caprese dopo averla tenuta per circa un quarto d’ora a temperatura ambiente: fresca insomma, ma non gelida.
La mia insalata caprese rompe alcune di queste “regole”, ammetto, ma la freschezza degli ingredienti resta invariata: se volete proporre questo classico della cucina partenopea dando anche all’occhio la parte che merita, provate la mia versione!
- 250 g di pomodori Pizzutelli o Piccadilly
- 2 mozzarelle di bufala campana DOP da 200 g ciascuna
- sale
- olio extravergine di oliva
- origano
- basilico fresco
- Lavate i pomodori, asciugateli e tagliateli a piccoli pezzetti; poneteli in una ciotola e conditeli con poco sale, un filo d’olio extravergine di oliva, un pizzico di origano essiccato e qualche foglia di basilico fresco tritata grossolanamente con le mani. Mescolate bene e lasciate riposare in frigo per circa un’ora e mezza, quindi poneteli a temperatura ambiente lasciandoli marinare ancora per una mezz’ora; durante questa mezz’ora, togliete anche le mozzarelle di bufala dal frigorifero.
- Trascorso questo tempo, sgocciolate i pomodori eliminando l’acqua che si sarà formata (io non la butto ma la conservo per farci scarpetta con il pane, una libidine) e tenete da parte.
- Sgocciolate bene le bufale e apritele tagliando la calotta; scavatele internamente togliendo la parte centrale (ovviamente non la butterete: conservatela assieme all’acqua dei pomodori, sul pane tostato anche questa ci sta a meraviglia!) e riempitele con i pomodorini ben sgocciolati. Servite subito, decorando con qualche fogliolina intera di basilico.
Bibliografia:
http://www.taccuinistorici.it/
http://www.ilgiornaledelcibo.it/
http://www.traccedicibo.com/
http://www.vesuviolive.it/
http://www.lucianopignataro.it/
Devo proprio provare questa ricetta, è davvero invitante! Bravissima!
Grazie di cuore Enrica! 🙂
Bellissimo il tuo scrigno Sara che celebra questo piatto in tutta la sua preziosità. La mozzarella contiene i pomodori formando l’unione che li rende due sposi innamorati…il basilico si unisce, come se fosse il figlioletto, creando una splendida armonia!!! come sempre il tuo articolo e le tue foto sono il top!!!!
Lucy grazie di cuore anche qui! Onorata di aver partecipato a questa tua splendida giornata! 🙂
Ma che bell’idea! sono sfiziosissimi, e che buoni! complimenti!
Grazie infinite Anna! Un abbraccio