Ci sono ricette che preparo di slancio, spinta da un impulso irrefrenabile, e che poi rimangono in archivio per mesi, a volte anni, in attesa del loro momento. Oggi è arrivato il LORO momento: quello dei Taralli ‘Nzogna e Pepe, ricetta tipica napoletana di cui non potrete non innamorarvi!
A me è successo proprio questo: mi sono innamorata follemente di questi taralli, Dio solo sa quanto. La pancia già ce l’avevo bella grossa, all’epoca, quindi nessuno ha notato la differenza nonostante ne avessi ingurgitati una dozzina! Eravamo proprio lì, a Napoli, e tappa obbligata è stata Leopoldo, “tarallaro” per eccellenza. Eravamo insieme, ed eravamo felici perché finalmente ci incontravamo di nuovo. Sto parlando di Lucia, napoletana DOC, e di Vale, che napoletana non è ma in fondo lo è tanto quanto Lucia. La ricetta di questi taralli è proprio la sua, e potete trovarla qui.
Le foto di questa ricetta parlano chiaro: sono state scattate esattamente il 2 febbraio 2017, quindi quasi 2 anni fa. Ero tornata da pochi giorni da quell’incontro a Napoli ed ero incinta di 5 mesi, presa da una smania colossale di dover cucinare di tutto e di più che poi chissà, una volta nata Marta, se e quando avrei avuto il tempo di farlo. Non rimpiango niente, se non il fatto di non aver mai più preparato questi meravigliosi, croccanti e saporiti taralli dalle dimensioni di un pompelmo!
Questo è il mese felice della Vale, che ha vinto di nuovo The Recipe-Tionist di Cuocicucidici, e questa è la mia seconda proposta. Vale già sapeva che glieli avrei propinati, questi taralli: aspettavano di fare bella mostra di loro da troppo tempo, e finalmente il loro momento è arrivato! Nel riguardare le foto mi sono tornati alla mente tanti, tantissimi bei ricordi: l’ingresso in quell’albergo, sul mio letto della camera che dividevo con Vale i regalini per me e per Marta che ancora doveva nascere… E poi le chiacchiere notturne, infinite, con lei; Lucia che fa tappa da noi per darsi una sistemata tra un appuntamento e l’altro; le mangiate, interminabili, goduriose, toccare il cielo con un dito assaggiando un cuoppo fatto bene, una provola che qui vai a trovarla se ti riesce, una pizza che come quella mai mangiata… Devo assolutamente tornare. O rifare al più presto questi taralli favolosi. O forse, meglio, entrambe le cose. Dobbiamo rivederci, bambine!
- 80 g di acqua
- 8 g di lievito di birra
- 100 g di farina 00
- 1 g di fruttosio (o zucchero semolato)
- 150 g di mandorle con la buccia
- lievitino
- 200 g di strutto
- 400 g di farina 00
- 100 g di acqua
- 5 g di succo d’agave (o miele, o malto)
- 20 g di sale
- 4 cucchiaini colmi di pepe nero in polvere
- circa 50 mandorle con la buccia
- Preparate il lievitino: versate l’acqua in un bicchierino di plastica e scioglietevi il lievito di birra; dopo circa 10 minuti setacciate in una ciotola la farina con il fruttosio (o zucchero) ed unitevi il lievito sciolto nell’acqua. Mescolate bene fino ad ottenere un impasto cremoso, dunque coprite la ciotola con pellicola trasparente e lasciate lievitare per circa un’ora, lontano da correnti d’aria (va benissimo il forno spento con la luce accesa).
- Nel frattempo, tostate le mandorle nel forno già caldo a 200° C per circa 7 minuti, quindi fate raffreddare e frullatele al mixer fino ad ottenere una granella sottile (non devono diventare proprio farina!).
- Trascorso il tempo di lievitazione, aggiungete al lievitino le mandorle tritate, lo strutto, la farina setacciata, l’acqua, il succo d’agave (o malto, o miele), il sale ed il pepe; impastate benissimo fino a che il composto non sarà omogeneo e morbido.
- Dividete l‘impasto in palline dal peso di 50 g ciascuna (ne otterrete 22), lavorate ogni pallina formando dei salsicciotti lunghi circa 25 cm roteandoli prima tra i palmi delle mani e poi sulla spianatoia, quindi intrecciateli due alla volta e chiudeteli formando una ciambellina.
- Bagnate le mandorle necessarie alla decorazione (questo servirà a non farle cadere in cottura) ed incastratele nei taralli affondandole leggermente.
- Ponete i taralli così ottenuti su di una teglia coperta con carta da forno, ben distanti l’uno dall’altro, e lasciate lievitare ancora per almeno tre ore, coperti con un canovaccio (di nuovo nel forno spento con luce accesa).
- Trascorso questo tempo estraete la teglia, portate il forno a 180° C e fatevi cuocere i taralli per 55 minuti. Servite tiepidi.
lucia melchiorre dice
e io ti aspetto a braccia aperte….e questa volta voglio anche la piccola Marta!!!!! conoscevo questi taralli da quando, di ritorno da Napoli, li hai preparati e ci hai inviato la foto e devo dire, da napoletana prima e da amante dei taralli poi, che sono proprio LORO….il colore, la consistenza, le mandorle messe lì sopra (perchè senza per me non è il tarallo nzogna e pepe!!!) e il pepe che si vede come deve!!!!!! Mi hai scaldato il cuore con il tuo racconto e al tempo stesso mi hai messo un pò di malinconia perchè è passato troppo tempo da quando ci siamo viste l’ultima volta!!!!!! Organizziamo al più preso anche con Vale e con la nipotina 🙂
pixelicious dice
Assolutamente Luci, bisogna organizzarci tutte insieme… è troppo tempo che non ci si vede! Magari anche con Marta, mi piacerebbe che la conosceste ❤ Ti ringrazio tanto perché i complimenti da una napoletana doc fanno taaaanto piacere!! Un bacio grande
Valentina dice
Aaaaaaaaaaaah, è verissimo. Io i ricordi di quei giorni, nonostante tutto ciò che è venuto poi, li ho ben chiari e custoditi nel cuore. Ricordo benissimo la nottata che facemmo a chiacchierare, quei lettoni morbidi in cui si sprofondava… e il cibo… quel cibo meraviglioso che “sulo a Napule o’ sanno fa”, e concordo con Lucia, è passato veramente troppo tempo, Marta tra un po’ ha i molari e ancora non me la sono sbaciucchiata. I taralli, beh che te lo dico a fare, sono pure più belli dei miei, perfetti davvero. Quelle mandorle accomodate sopra unite alla granella ben presente anche all’interno… che nostalgia, che profumo! Sì, lo sapevo che avresti pubblicato questi taralli, e an che se ho atteso giusto quel quasi paio di anni, ne è valsa comunque la pena, con il post di accompagnamento meraviglioso che hai scritto! Grazie mille amica, e sì, organizziamo, pure con le altre 😀
pixelicious dice
Vale, più belli dei tuoi è difficile!! Ma ringrazio la mia maestra… Quando li preparai, fu come essere tornata di nuovo da voi anche se ci eravamo lasciate da pochissimo ❤ E anche a rivederli ora mi torna in mente il loro sapore pieno, e mi tornano in mente i bei momenti trascorsi con voi ❤ Bisogna assolutamente rimediare: vediamoci!!
Elisa Baker dice
quelle entrate da Leopoldo le ricordo molto bene anche io e… ecco in effetti son due le cose da rifare al più presto: tornare nella bellissima Napoli e rifare questi taralli. Ora grazie a te che hai pubblicato la ricetta e a Vale prima direi che rifare i Taralli sia la cosa più immediata da poter fare. Quei giorni a me hanno portato il rivedere tanti amici e dare un volto proprio a voi tre… e una pancia a MArta ahahahahha. Baci ara e grazie per il tuo contributo, Flavia
sarapixel dice
Flavia perdonami, mi ero persa il tuo commento!! Sono d’accordo con te, bisogna rimettere le mani in pasta e poi tornare a respirare i profumi di quella magnifica città che è Napoli! Anche per me quei giorni sono un bel ricordo: fu bello darti un volto, sì 😀 Certo, mi hai conosciuta che ero bella tonda aahhaa! Magari quando mi rivedi non mi riconosci ;P Scherzoooo!!! Un abbraccio forte cara!