Clafoutis di Ciliegie (Francese)
Un post-it appiccicato sul mio pc da qualche tempo recita: “devo assolutamente preparare il Clafoutis di Ciliegie (Francese) prima che il tempo delle ciliegie finisca”. E soprattutto, aggiungo adesso che ci penso bene, devo farlo prima di trasferirmi al mare, dove il forno superpotente frigge più che cuocere, e lì mi è impossibile testare ricette che ne richiedano l’utilizzo (onde evitare di ripetere l’esperienza dei Muffins al Pesto… ).
Ma cos’è il Clafoutis? Trattasi di un dolce tipico francese, in particolare della zona della Limousin (regione centro-sud-occidenatle della Francia). Cito direttamente dal libro “Cuochi si diventa 2”, di Allan Bay: “Clafoutis è un termine francese che deriva dall’arcaico clafir, che vuol dire riempire. In origine è un dolce di ciliegie nere, messe in una teglia e cotte in forno coperte con una pastella fatta con uova, farina, zucchero, latte e/o panna”.
Devo ammettere che io di solito sono molto drastica nella scelta delle mie ricette: o guardo allo Stivale, oppure mi volto il più delle volte verso Est, e vado dalla Grecia in là 😀 Questo per farvi capire che, beh, io questo dolce non lo conoscevo. Ne ho letta la ricetta su un libriccino, “Sapori del Mediterraneo”, uno di quelli presi a niente al mercatino dei libri usati… E poi ho digitato “Clafoutis” su Google: mi si è aperto un mondo!
Più che altro, la mia mente ha subito viaggiato oltre, verso certe goduriosissime preparazioni salate che al posto della frutta utilizzano verdurine di stagione e del formaggio grattugiato al posto dello zucchero… Ormai, se mi conoscete, lo sapete che io preferisco il salato rispetto al dolce 😛 Poi però mi sono messa un freno e mi sono imposta di provare, prima, a fare il “vero” Clafoutis, quello classico insomma (che con il tradizionale non si sbaglia mai), con le ciliegie. Lo so che è caldo per accendere il forno ma… Vale la pena, fidatevi 😉
Ah: Allan Bay dice che è meglio utilizzare pirofile monoporzione, meglio se rotonde od ovali e di ceramica o di terracotta (usare le teglie usa e getta o quelle in alluminio non è la stessa cosa)… Io l’ho usata grande ma mi raccomando, il materiale deve essere quello!
INGREDIENTI (per una pirofila rotonda, diametro 28 cm)
50 g di burro + quello per imburrare
50 g di fruttosio (o 70 g di zucchero) + quello per la teglia
670 g di ciliegie (peso col nocciolo ed il gambo) – circa 70-80 ciliegie
3 uova
150 ml di latte
200 ml di panna fresca
½ limone (scorza)
90 g di farina 00
60 g di farina di mandorle
PREPARAZIONE
Preriscaldate il forno a 170° C. Imburrate le pirofile da forno e spolverizzatele con del fruttosio (o zucchero). Snocciolate le ciliegie una ad una e ponetele l’una accanto all’altra nelle teglie, lasciando pochissimo spazio tra una e l’altra. Preparate la pastella sbattendo in una terrina le uova con il fruttosio; aggiungete quindi, piano piano, il burro precedentemente fuso, il latte precedentemente scaldato, la panna fresca anch’essa scaldata, la scorza di limone, la farina bianca e quella di mandorle, fino a formare un composto omogeneo. Versate la pastella nella teglia ricoprendo le ciliegie in modo uniforme, quindi infornate per 40 minuti circa, o comunque fino a che la pastella risulterà dorata e ben cotta all’esterno. Servite tiepido (freddo non rende secondo me!).
Nota 1: la ricetta originale prevede solo panna fresca e zero latte; tuttavia potete fare come meglio credete (basta che in totale siano 350 ml tra latte e panna fresca per clafoutis più o meno di queste dimensioni)… Ricordate però che la panna fresca, sì lo so che è più grassa del latte, ma aggiunge cremosità ai composti e dà loro un gusto più… Gustoso, ecco 😉
Nota 2: il Clafoutis non è un dolce che si taglia a fette (quindi, insomma, non spaventatevi se non riuscite ad affettarlo!), ma si serve a cucchiaiate, soprattutto se lo gustate tiepido e non freddo. Una volta raffreddato, tuttavia, le fette verranno benino 🙂
klaudia dice
O porca miseria!!!…Lo faccio quando torno sicuramente!!!….Mi mancano parole!!!………..BRAVISSIMA !!!………;) ,) 😉
pixel3v dice
ehehheh! questo dolce è speciale davvero… in queste cose secondo me i francesi hanno una marcia in più 😉
Grazie bella 😀