Oggi il Calendario del Cibo Italiano celebra la giornata della fragola, pianta perenne i cui frutti, amati da grandi e piccini, sono ricchi di vitamina C. L’ambasciatrice di questa giornata è la mia cara amica Stefania Pigoni del blog Dolcissima Stefy e ci parlerà di questi succosi frutti rossi come solo lei sa fare, nel suo post ufficiale! Per celebrare questa giornata, io ho preparato una semplicissima Crostata alla Crema con Fragole Fresche…
Le fragole, allo stato selvatico, erano conosciute già in età antichissima ed hanno avuto estimatori in ogni epoca. Da reperti dell’età preistorica sappiamo che erano già cibo apprezzato dalle tribù primitive, che nel periodo Neolitico raccoglievano le fragoline di bosco; ne parlano le favole mitologiche, i poemi epici (Virgilio ammonisce i fanciulli golosi che colgono la “nascentia fragra” di stare attenti ai serpenti), i più antichi trattati di medicina e di botanica e persino la Bibbia, che le cita come frutti selvatici prelibati ed abbondanti, ricchi di proprietà benefiche. I Romani le apprezzavano per il loro sapore delicato e le gustavano nei banchetti di festa in onore di Adone: si narra infatti che le lacrime della sconsolata dea Venere che piangeva la morte del dio della bellezza, toccando terra, divennero piccoli cuori rossi che diedero origine proprio a questi frutti. Anche William Shakespeare ne era golosissimo, tanto da definirle “cibo delle fate”.
Nel Medioevo le fragole erano considerate una vera panacea contro numerosi mali. Il naturalista svedese Linneo le considerò “beneficio di Dio”, poiché grazie ad esse riuscì a guarire dalla gotta. Alcuni le consideravano addirittura un antidoto contro il veleno dei serpenti, ma solo quelle raccolte il 24 giugno, per San Giovanni: queste venivano essiccate e, unite insieme a formare una cintura, si dice che avessero il potere di proteggere dai morsi delle serpi.
Con la scoperta del Nuovo Mondo, altre leggende si diffusero: la tribù pellerossa dei Cherokee, ad esempio, abitava in fertili valli note per essere naturalmente ricche di fragole e altri frutti di bosco, e da sempre la popolazione associa questi frutti alla nascita della propria tribù. Si narra infatti che la prima donna Cherokee, dopo aver litigato col marito, arrabbiata si inoltrò nel bosco e si trovò d’un tratto circondata da queste piante ricche di fiori bianchi profumati e succosi frutti rossi, a forma di cuore. Le fragole le fecero dimenticare l’arrabbiatura e la convinsero a tornare dal marito, con il quale condividere questo dono della natura. Da allora, nella cultura dei Cherokee le fragole simboleggiano l’amore, la felicità, la dolcezza e la pace, ed ancora oggi si coltivano nelle abitazioni Cherokee considerandole di buon auspicio.
Nel Rinascimento Lobelius, noto medico e botanico fiammingo del tempo, ne sottolineò le proprietà diuretiche e Boerhaave – medico, chimico e botanico olandese – nel XVII secolo le usò sia contro la gotta che contro i calcoli. Crollius, alchimista tedesco, riteneva che le fragole potessero curare la lebbra e Della Porta, chimico e scienziato italiano, sosteneva che esse potessero essere un rimedio contro le ferite per via del loro colore rosso come il sangue.
Oggi sappiamo che, oltre alle note proprietà diuretiche e lassative, le fragole sono utili contro artrite, reumatismi ed affezioni del fegato; tuttavia, va detto che sono potenzialmente allergizzanti e, per alcuni sfortunati, possono causare l’orticaria.
Per la coltivazione di questi succulenti frutti si deve ringraziare Jean de la Quintinye, giardiniere e botanico alla corte di Luigi XIV e precursore della coltura delle primizie di stagione, che ad inizio Settecento diede vita a grandi piantagioni di fragole – fino ad allora conosciute solo allo stato selvatico – nei giardini di Versailles. Fu un esploratore francese, tale Frèzier, a presentarle nel 1712 al Re Sole in seguito ad una spedizione in Cile; non a caso, la fragola in francese si chiama “fraise”.
Proprio nelle “fraises” faceva il bagno a fine Settecento la bella e vezzosa regina della moda Madame Thérésa Tallien, soprannominata Notre Dame de Thermidor, una delle protagoniste della vita mondana francese di quel tempo. La signora riempiva la vasca con acqua e fragole perché, sosteneva, la pelle così si manteneva giovane. Erano necessari ben dieci chili di fragole per volta: come dire che la bellezza non è evidentemente alla portata di tutti!
Le fragole possono essere di campo (quelle coltivate, più grandi) o di bosco (più piccoline, che crescono spontanee), ma a seguito dei numerosi innesti, oggi è possibile distinguerne una grande varietà. La loro coltivazione ormai è diffusa su tutto il territorio italiano: l’Italia è, assieme a Francia e Spagna, uno dei maggiori produttori europei di questi frutti. Il 90% delle fragole prodotte in Italia viene coltivato nell’area del comune di Lagosanto (FE), conosciuto per questo come la “città delle fragole”: qui, in onore delle fragole è stata istituita una festa nella seconda metà di maggio. Anche a Nemi, piccola cittadina dei Castelli Romani, si svolge la sagra della fragola nell’ultima settimana di maggio; qui, ad essere celebrata è la fragolina di bosco. Sembra che la tradizione di questa sagra sia davvero secolare: le prime notizie ufficiali dell’esistenza di questa festa la datano infatti 1922, anno in cui l’Amministrazione stanziò i fondi necessari alla distribuzione di questo goloso frutto, ma è probabile che la sagra si svolgesse già da prima di questa data, legata probabilmente agli antichi riti di ringraziamento per il raccolto.
In cucina, le fragole sono un frutto davvero gradito, dal gusto fresco e dolce e dal colore intenso e allegro. Ideali per arricchire antipasti e primi piatti, ottime per preparare sciroppi e confetture ma anche da gustare condite con zucchero e succo di limone o accompagnate da panna montata, le fragole danno il loro meglio nella guarnizione di deliziose torte e crostate. Ed è esattamente quello che ho fatto io, utilizzandole in grande quantità ma al naturale, per decorare questa semplice crostata di crema pasticcera. Ecco qui la mia ricetta!
- PER LA PASTA FROLLA:
- 250 g di farina 00 + quella per infarinare la tortiera e la spianatoia
- 1 pizzico di sale
- 115 g di fruttosio (o 125 g di zucchero)
- 125 g di burro + quello per imburrare la tortiera
- 1 uovo intero
- 1 limone (scorza grattugiata)
- 2 cucchiaini di Vin Santo
- 1 albume
- PER LA CREMA PASTICCERA:
- 500 ml di latte
- 1 baccello di vaniglia
- 30 g di maizena
- 6 tuorli
- 130 g di fruttosio (o 150 g di zucchero)
- PER LA DECORAZIONE:
- 400 g di fragole fresche
- Impastate tutti gli ingredienti per la frolla iniziando col mescolare farina, sale e fruttosio (o zucchero), quindi unite il burro a tocchetti e lavoratelo fino ad ottenere un composto sabbioso; incorporate quindi anche l’uovo, la scorza del limone ed il Vin Santo e lavorate la pasta fino a renderla omogenea. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigorifero per almeno un’ora.
- Nel frattempo, preparate la crema: in una casseruola capiente portate ad ebollizione il latte con il baccello di vaniglia aperto a metà nel senso della lunghezza; prelevate due o tre cucchiaiate di latte tiepido e ponetelo in una ciotolina, quindi fatevi sciogliere la maizena. Sbattete con la frusta a mano i tuorli con il fruttosio (o zucchero) in una ciotola, quindi versate a filo il latte caldo (eliminato il baccello di vaniglia e grattati i semini interni) e, poca alla volta, la maizena sciolta nel latte. Mescolate sempre con la frusta fino a che il composto non sarà liscio ed omogeneo, quindi trasferitelo di nuovo nella casseruola e portate ad ebollizione, mescolando di continuo; lasciate sobbollire per circa 5 minuti, sempre mescolando (io utilizzo la frusta a mano), fino a che la crema non si sarà addensata, facendo attenzione alla formazione di grumi (in caso ve ne fossero, setacciate la crema con un colino a maglie fini). Lasciate intiepidire, mescolando di tanto in tanto affinchè non si rapprenda in superficie.
- Trascorso il tempo di riposo della pasta, stendetela su un piano infarinato dandole uno spessore di circa 3 mm e rivestitevi lo stampo a cerniera precedentemente imburrato e infarinato, o ricoperto con carta da forno; bucherellate il fondo coi rebbi di una forchetta, coprite la frolla con un foglio di carta da forno e riempitela con dei legumi secchi o con le apposite palline in ceramica; fate cuocere nel forno già caldo a 180° C per circa 15 minuti.
- Sfornate ed eliminate la carta da forno ed i pesi, quindi spennellate la frolla con l’albume e rinfornate per 10 minuti. Terminata la cottura lasciate intiepidire la crosta di frolla, quindi sformatela e sistematela su di un piatto da portata.
- Mentre la frolla intiepidisce, lavate bene le fragole ed affettatele nel senso della lunghezza; versate la crema pasticcera all’interno della crostata, livellate la superficie con una spatola e decorate con le fettine di fragole fresche. Lasciate rassodare in frigo qualche ora prima di affettarla e conservatela in frigo, per non più di due giorni.
Altre idee per festeggiare le fragole? Eccole! 😀
Risotto alle Fragole e Stracchino
Strawberry Curd
Coppette di Crema Chantilly all’Italiana con Fragoline di Bosco e Croccante di Noci di Macadamia
Torta di Ricotta con Fragole e Cioccolato al Latte
Bicchierini di Squacquerone con Fragole al Balsamico
Ciambella Variegata Fragola e Limone
Budini Freddi di Fragole
Muffins con Fragole e Mascarpone
Bocconcini di Tonno Fresco Scottato al Sesamo su Granita di Fragole all’Aceto Balsamico
Insalata di Foglie di Sedano con Fragole, Mele, Noci e Gorgonzola Piccante
Biscotti al Cioccolato Bianco con Fragole e Menta
Quiche Dolce di Mandorle con Fragole al Limone
Insalata di Valeriana, Fragole e Pecorino Romano
Parfait al Cioccolato Bianco con Salsa di Fragole
Bibliografia:
G. Debuigne, Enciclopedia delle piante della salute, 2005, Gremese Editore
L. Elegir, Cocotte e broderie… e non solo, 2012, Failtuolibro.it
AA. VV., Nuova enciclopedia delle erbe, 2012, Script Edizioni
http://www.fragolebio.it/
http://www.lorointavola.it/
http://www.visitnemi.it/
http://lanuovaferrara.gelocal.it/
http://www.romatoday.it/
Che delizia, potrei averne una fettina ora ora ?
Grazie Sara per aver partecipato 😀
Stefy grazie a te per il tuo commento e per essere ambasciatrice di questa favolosa giornata! Te ne mando subito una fettina 😉
Delizia delle delizie!!!La crostata alle fragole è sempre una goduria!
Ciao Cristina! Grazie del tuo commento… E’ un classico è vero, ma fa sempre la sua figura questa crostata 🙂
Questa crostata è davvero troppo troppo golosa, quanto vorrei poterne assaggiare una fettina! 😛
Buona Giornata un abbraccio 🙂
Camilla, te la spedisco per direttissima! Un abbraccio e grazie mille :*
Ma Sara …solo a guardare le foto ( meravigliose) , ho l acquolina in bocca !!! E’ una crostata proprio bella e sicuramente gustosissima..
Inoltre leggendo il tuo post ho scoperto tante notizie interessanti sulle fragole…veramente completo in tutto !!
Complimenti davvero Sara !
Mamy grazie del tuo commento! Ti stai facendo una cultura da quando sei diventata lettrice assidua del mio blog! Grazie, un bacio… A domani!! :*
Golosa ed invitante questa crostata, direi perfetta come il post completo e ricco di nozioni per coloro che lo leggeranno d’ora in poi le fragole non avranno più segreti. Complimenti
Sere ma grazie! Adoro scoprire leggende, miti e storie che si celano dietro ai prodotti che mangiamo quotidianamente 🙂
Grazie di essere passata, un bacione!
Uno dei miei dolci preferiti! Bel post brava Sara
Vedo che la amiamo in molti!! Classica ma sempreverde 😉 Grazie di cuore Flavia! :*
Un classico interpretato magnificamente, complimenti!
Grazie mille Anna, davvero! Un bacione!